Il Tribunale di Milano ha rigettato il ricorso di Uber in merito al blocco nazionale di UberPop. La startup ha tempo fino ad oggi per adeguarsi

In questi giorni Uber ha trovato nuovi alleati nella sua battaglia contro la sospensione del servizio UberPop in tutta Italia ma oggi è arrivata una mazzata dalla magistratura che difficilmente la startup californiana riuscirà ad incassare. Il presidente della sezione specializzata imprese del Tribunale di Milano, Marina Tavassi, ha rigettato il ricorso di Uber e ha confermato il blocco di UberPop.

Uber ha tempo fino a oggi per applicare il blocco di UberPop

Il 26 maggio scorso il Tribunale civile di Milano ha imposto, su istanza dei tassisti, il blocco dell’app UberPop e dei suoi autisti. Il giudice ha ritenuto che il servizio si sia avvantaggiato in modo sleale rispetto ai taxi grazie alla possibilità di “applicare tariffe sensibilmente minori rispetto a quelle del servizio pubblico, con sviamento indebito di clientela”. Uber ha presentato ricorso contro la sentenza ma il giudice Tavassi ha deciso di non accoglierlo. Il magistrato ha sottolineato che Uber “si è limitata ad offrire quale ipotesi transattiva in via interinale di limitare il servizio dei propri driver alle 15 ore settimanali” ma ciò non è sufficiente per rientrare nella legalità. L’ordinanza inibitoria rimane quindi “immediatamente esecutiva”. Uber ha tempo fino a oggi per bloccare UberPop o dovrà pagare una multa di 20mila euro per ogni giorno di ritardo.

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La startup oltre all’istanza sospensiva ha presentato anche un reclamo in cui afferma che la proposta di modifica della legge sui trasporti presentata il 4 giugno dall’Autorità dei Trasporti al governo costituirebbe “un elemento di fatto e di diritto che i giudici non hanno potuto vagliare”. In settimana, Altroconsumo ha dichiarato il suo supporto a Uber in questa battaglia ma i giudici continuano con la linea dura nei confronti dell’app.