Ad impiantarlo è stata l’équipe del Direttore della Cardiologia Universitaria, il Prof. Stefano Favale: il pacemaker non solo è il più piccolo per dimensioni ma ha richiesto anche un tempo record di procedura

In solo tre minuti è stato impiantato il micro pacemaker, chiamato Micra™ Transcatheter Pacing System (TPS), un “sistema di stimolazione intracardiaco transcatetere” grande un decimo di un dispositivo normale. Si tratta di un importante traguardo italiano nell’ambito di un’operazione multicentrica che nell’ultimo periodo sta coinvolgendo 12 aziende ospedaliere e cliniche tra le città di Bari, Bologna, Brescia, Cotignola, Milano, Pisa, Roma, Torino e Udine.

Il micro pacemaker viene impiantato direttamente nella cavità cardiaca attraverso la vena femorale e non prevede l’impianto di elettrodi di stimolazione. Una volta posizionato, verrà fissato al cuore tramite piccoli ganci progettati ad hoc, emettendo degli impulsi elettrici in grado di regolarizzare il battito cardiaco grazie un elettrodo presente nel dispositivo. Il futuro dei pacemaker, che potrebbe comunque essere sostituito dal trapianto di geni, va verso le micro dimensioni ma anche verso  l’indossiabilità, come nel caso del pacamaker da polso che si indossa come un normale orologio automatico. Un altro importante passo in avanti in quest’ambito è stato fatto con l’introduzione della ricarica del pacemaker wireless, un vero e proprio miracolo della nanotecnologia.

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Una rivoluzione made in Italy

“Questa è la prima importante innovazione, perché non c’è bisogno di una vera operazione chirurgica” ha spiegato il direttore S.C. Cardiologia 3 Elettrostimolazione dell’Ospedale Niguarda Ca’ Granda di Milano, Maurizio Lunati, continuando “l’altra è che questo dispositivo concentra in unica componente quello che nei vecchi dispositivi era diviso in due, ovvero la scatola e i fili. Si tratta di un primo passo importante verso la nuova tecnologia, ma occorre ricordare che il device è adatto soprattutto a casi particolari, come il blocco atrioventricolare avanzato e la fibrillazione atriale con lenta risposta ventricolare”.

Micra TPS presenta il grosso vantaggio di non avere fili o cateteri, per cui l’inserimento non comporta invasive incisioni, riducendo anche al minimo le probabilità di complicanze post-operatorie.
Nell’aprile 2015 il pacemaker ha ricevuto il marchio CE grazie ai risultati ottenuti con i primi 60 pazienti arruolati nello studio clinico mondiale Micra Transcatheter Pacing Study, a distanza dei primi tre mesi dall’impianto.