Origami: la batteria fatta di carta e acqua sporca

origami, la batteria che produce energia con acqua e carta

Origami è una batteria di carta che, sfruttando la respirazione dei microbi contenti nell’acqua, produce energia per alimentare un biosensore

Una delle sfide più importanti per il settore della tecnologia è quella di trovare nuove soluzioni per lo stoccaggio dell’energia che siano più piccole ed efficienti di quelle attuali. Gli scienziati dell’Università di Binghamton, nello stato di New York, si sono ispirati all’antica arte giapponese dell’origami per creare una batteria in grado di produrre energia pulita con materiali inaspettati.

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Origami: produrre energia con carta e batteri

Origami è una batteria composta da carta che attraverso l’utilizzo di acqua sporca permette di generare abbastanza energia per alimentare biosensori per il monitoraggio dello stato di salute dei pazienti. Nello specifico, la pila green produce energia sfruttando la respirazione dei batteri contenuti nell’acqua non sterilizzata. Questa soluzione ha un doppio vantaggio, in quanto sfrutta materiali economici e facilmente reperibili .”La carta è a buon mercato ed è biodegradabile.  – ha spiegato l’ingegnere Seokheum “Sean” Choi – E non abbiamo bisogno di pompe o siringhe esterne perché la carta può succhiare una soluzione con la forza capillare”. Origami, il cui sviluppo è stato finanziato per 3 anni dalla National Science Foundation, è una tecnologia pensata per essere sfruttata per alimentare dispositivi per le analisi mediche nei Paesi in via di sviluppo.

Origami non è l’unica soluzione hitech nel mondo delle batterie. Gli scienziati hanno pensato di utilizzare materiali molto diversi per l’accumulo di energia come il legno o lo zucchero. Google invece nei suoi laboratori top secret Google X sta lavorando per rendere la batteria allo stato solido disponibile alla produzione di massa.

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