I canali di Venezia sono invasi dai rifiuti galleggianti: uno ogni 13 metri, prevalentemente plastica

Tra contenitori per cibi e bevande, frammenti di polistirolo e altri rifiuti di plastica, nella prima giornata della campagna Don’t Waste Venice realizzata da Legambiente Veneto e Ispra Chioggia, i canali della Serenissima risultano seriamente inquinati.
Più di 500 rifiuti galleggianti nei 7 chilometri percorsi, prevalentemente di plastica (87% di cui 17% polistirolo).

Plastica ma non solo

Tra i rifiuti catalogati,i contenitori di liquidi (bottiglie, tetrapak ecc.) rappresentano più del 25% del totale. Ma si trovano facilmente anche frammenti di plastica e polistirolo (16%) e parti di imballaggi (12%). Mozziconi, pacchetti di sigarette e accendini costituiscono il 9% degli oggetti trovati, così come non è difficile imbattersi in sacchetti pieni e vuoti di immondizie (6%). I dati preliminari evidenziano una densità media di più di 700 rifiuti per km2 , con una densità in peso per km2 di circa 100 kg.

Dati preoccupanti, che sono stati presentati in occasione dell’arrivo in città della Goletta Verde, campagna itinerante di Legambiente, con l’obiettivo di realizzare un monitoraggio sulle condizioni di salute del mare e dei litorali italiani. A gennaio era stato rilevato, nonostante un aumento del traffico delle grandi navi, una diminuzione dell’inquinamento nella laguna.

Sensibilizzare la gente

“Il marine litter è un problema troppo spesso sottovalutato per una città come Venezia il cui rapporto con l’acqua è emblematico – spiega Luigi Lazzaro, presidente Legambiente Veneto – e dove la grande affluenza turistica e le difficoltà logistiche di fronte alle quali si trovano la municipalità e i cittadini nel gestire i rifiuti urbani rende tutto più complesso”.

“Don’t Waste Venice”, oltre a voler monitorare i rifiuti galleggianti sui canali, si prefissa lo scopo di sensibilizzare i cittadini della Serenissima, ma anche i turisti, sul problema dello smaltimento dei rifiuti, fornendo indicazioni semplici ma precise.

“È ovviamente necessario che anche l’amministrazione comunale affronti finalmente la gestione e la raccolta dei rifiuti con formule innovative, al passo con i tempi e delle richieste che arrivano dalla popolazione”, conclude Lazzaro.

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