Scoperta una molecola in grado di rallentare del 34% lo sviluppo dell’Alzheimer, bloccandolo ancora nel suo stadio iniziale

E’ stata battezzata “solanezumab”, la molecola che frena la demenza, tenendo in vita le cellule del cervello. Una nuova speranza per chi soffre di questa malattia, di cui è stata scoperta la causa e anche individuato il meccanismo di formazione e per la cui diagnosi  basterà un semplice esame del sangue. I risultati delle prime sperimentazioni, presentati a Washington in occasione della Conferenza internazionale della Alzheimer’s Association, sono promettenti.

Verso la sconfitta della malattia

«Se questi risultati saranno replicati – ha commentato Eric Karran, direttore dell’Alzheimer’s Research UK – verrà compiuto un grandissimo passo avanti nella ricerca sull’Alzheimer e per la prima volta la comunità medica potrà dire di essere in grado di rallentare la malattia».

I test andranno avanti anche il prossimo anno, con l’obiettivo di arrivare a una conferma definitiva dell’efficacia della nuova molecola. “Solanezumab” attacca le proteine “deviate” che si formano nel cervello colpito da Alzheimer, mantenendole vive e ritardando o addirittura bloccando del tutto lo sviluppo della malattia, di cui di recente è stata scoperta una “spia” nel sangue.
Un’assunzione prolungata finora ha portato i benefici maggiori nei pazienti che hanno testato il farmaco.

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