Perché alcune persone sviluppano un appetito eccessivo e sono più portate a ingrassare? La spiegazione scientifica arriva da uno studio di Harvard sul gene che causa l’obesità in una specie di pesci

Studiare il Dna di un pesce per arrivare a comprendere il meccanismo alla base dell’obesità è un’idea che ha portato un team di ricercatori della Harvard Medical School di Boston a scoprire i segreti di questo disturbo dell’alimentazione grazie ad un gene dell’Astyanax mexicanus. Questa specie di pesci è in grado di vivere mesi interi al buio, alternando abbuffate di cibo a periodi di assoluto digiuno. La chiave di questo singolare “modus vivendi” è scritta nel Dna del pesce messicano: il gene MC4R, capace di rallentare il metabolismo anche negli umani, nei quali era già noto infatti come “l’interruttore dell’anoressia”Determinata dallo stesso gene che codifica la saliva, l’obesità potrebbe influire in modo negativo sulle capacità cognitive e  impedire ad una persona di svolgere le normali attività quotidiane tanto da essere considerata un handicap.

Due meccanismi simili

I ricercatori hanno studiato da vicino il funzionamento di questo gene calandosi nei fondali marini e registrando le abitudini dell’Astyanax, con l’idea di creare un parallelismo tra i meccanismi che determinano un eccesso di appetito in questi pesci e la medesima disfunzione nelle persone obese.
Lo studio, pubblicato sull’Accademia americana delle scienze, ha portato alla comprensione dei meccanismi di accensione e di spegnimento di due ormoni fondamentali, l’insulina e la leptina. Un punto di partenza molto importante per arrivare ad una comprensione più approfondita dei segreti dell’obesità, con la speranza di aiutare a contrastarla. Di recente è stata scoperta una proteina che aiuterebbe a tenere l’obesità sotto controllo, così come l’assunzione di un fungo cinese chiamato Ganoderma Lucidum, dalle straordinarie proprietà benefiche per la salute.

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