Telecom, ricavi per 10 Miliardi di Euro, -3,3% rispetto al primo semestre 2014

Telecom Italia, esaminata e approvata dal Consiglio di Amministrazione la Relazione finanziaria semestrale al 30 giugno 2015

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Il Consiglio di Amministrazione di Telecom Italia riunitosi ieri sotto la presidenza di Giuseppe Recchi ha esaminato e approvato la Relazione finanziaria semestrale al 30 giugno 2015.

“Anche nel secondo trimestre dell’anno Telecom Italia ha continuato a investire nel futuro del nostro Paese: abbiamo investito oltre 2 miliardi per lo sviluppo delle nuove reti a banda ultralarga sia fisse che mobili, con un incremento del 25,7% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. Siamo certi che grazie anche al nostro impegno l’Italia potrà raggiungere gli obiettivi dell’Agenda Digitale e giocare un ruolo da protagonista in Europa”, ha commentato il Presidente Giuseppe Recchi.

“I risultati del secondo trimestre dell’anno mostrano un solido trend di miglioramento del fatturato in Italia, cresciuto di 113 milioni di euro rispetto ai primi tre mesi dell’anno con incrementi sia nel fisso che nel mobile. TIM si è confermato ancora una volta il primo operatore mobile del Paese, con un incremento del 21,8% dei ricavi da servizi innovativi rispetto al 2014”, ha aggiunto Marco Patuano, Amministratore Delegato di Telecom Italia. “La banda ultralarga fissa mostra con evidenza i benefici degli accordi che stiamo siglando con i content provider, con un incremento della domanda di connessione. Anche i margini industriali hanno proseguito nel percorso di miglioramento, mentre il dato assoluto sconta fattori non ricorrenti e accantonamenti tecnici legati a vicende regolatorie e legali ancora aperte per le quali confidiamo di raggiungere soluzioni positive. Infatti sottolinea l’Amministratore Delegato, “il risultato EBITDA Domestico underlying – escludendo l’impatto sia degli oneri non ricorrenti che di altri elementi eccezionali – evidenzia un trend di miglioramento sequenziale, con una flessione nel secondo trimestre 2015 del 2,7% su base annua, in recupero rispetto a quella registrata nei primi tre mesi dell’anno (-4.8%)”.

La Relazione Finanziaria evidenzia che il mercato domestico, nel primo semestre 2015, ha confermato il trend di progressivo recupero su base trimestrale del fatturato domestico, con una minore flessione rispetto ai trimestri precedenti, grazie all’attenuazione della dinamica di contrazione dei servizi tradizionali e allo sviluppo dei servizi innovativi. In particolare sul segmento Mobile si registra un continuo rafforzamento del posizionamento competitivo, con una tenuta delle market share ed una limitata erosione dei ricavi medi per cliente (ARPU), sostenuti in particolare dalla maggiore penetrazione dell’internet mobile. Sul Fisso il trend di recupero dei ricavi è sostenuto dal positivo andamento dell’ARPU broadband, dalla progressiva crescita dei clienti ADSL, con offerte premium bundle/flat e dallo sviluppo dei servizi ICT.

I risultati economico-finanziari del primo semestre 2015 sono inoltre stati caratterizzati dagli impatti di alcuni eventi non ricorrenti e dall’avvio di alcuni progetti di razionalizzazione e miglioramento dell’efficienza operativa.

In particolare la Relazione finanziaria evidenzia come il risultato del primo semestre 2015 abbia registrato oneri non ricorrenti per complessivi 399 milioni di euro; tali oneri – connessi a eventi e operazioni che per loro natura non si verificano continuativamente nella normale attività operativa – sono evidenziati in quanto di ammontare significativo e comprendono oneri derivanti da processi di riorganizzazione/ristrutturazione aziendale, oneri conseguenti a contenziosi e sanzioni di carattere regolatorio e a passività correlate ai suddetti oneri, oneri per vertenze con ex personale dipendente e passività con clienti e/o fornitori.

A fine 2014 Telecom Italia ha avviato un importante Progetto immobiliare, che prevede un percorso di ristrutturazioni, chiusura di alcuni immobili e rinegoziazioni delle locazioni con le relative proprietà, in una logica di efficienza e risparmio, principalmente realizzato attraverso l’allungamento delle scadenze contrattuali e la riduzione dei canoni di locazione.

Più in dettaglio, con riferimento al solo primo semestre 2015, si segnala che sono stati acquistati in proprietà due immobili considerati strategici, i cui contratti erano precedentemente classificati come locazioni finanziarie, mentre per un primo blocco di circa 500 contratti di locazione si sono concluse le rinegoziazioni e/o la stipula di nuovi contratti.

In particolare, più di metà di tali contratti erano precedentemente contabilizzati secondo la metodologia

delle locazioni operative; questi ultimi a seguito delle modifiche contrattuali apportate sono stati contabilizzati, nella situazione patrimoniale e finanziaria al 30 giugno 2015, secondo la metodologia finanziaria (Attività materiali detenute in leasing finanziario).

La rinegoziazione e/o la stipula di nuovi contratti, congiuntamente al diverso trattamento contabile, hanno complessivamente determinato un impatto sulla situazione patrimoniale al 30 giugno 2015 di 676 milioni di euro in termini di maggiori attività materiali e relativi debiti per leasing finanziari.

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Le attività connesse allo sviluppo del Progetto proseguiranno infatti nel corso dei prossimi mesi e comporteranno – a regime – una significativa riduzione dei costi di locazione e dei risparmi in termini di energia, servizi di facility, razionalizzazione degli spazi e dei costi connessi alla dispersione delle sedi.

Nel corso del mese di giugno 2015 si è concluso con successo il processo di quotazione (I.P.O.) delle azioni ordinarie di INWIT S.p.A. sul Mercato Telematico Azionario organizzato e gestito da Borsa Italiana S.p.A. che ha comportato la cessione della quota di minoranza pari al 36,33% delle azioni ordinarie (a cui nel mese di luglio si è aggiunta la cessione del 3,64% relativo alle azioni oggetto di esercizio dell’opzione greenshoe) e un incasso, già al netto degli oneri accessori, di 784 milioni di euro. Poiché l’operazione non ha comportato per Telecom Italia la perdita del controllo di INWIT, in conformità ai Principi contabili è stata trattata come una transazione tra azionisti, pertanto non sono stati rilevati impatti a conto economico e gli effetti positivi dell’operazione sono stati contabilizzati direttamente a incremento del Patrimonio Netto attribuibile ai Soci della Controllante per complessivi 253 milioni di euro, già al netto di oneri accessori e imposte.

Il gruppo Tim Brasil ha concluso la cessione del primo blocco di torri di telecomunicazione (4.176 siti) ad American Tower do Brasil; l’operazione ha comportato l’incasso di 1.897 milioni di reais (pari a circa 585 milioni di euro) e la contestuale accensione di un contratto di leasing finanziario (IAS 17) sulla quota parte delle torri utilizzata dallo stesso gruppo Tim Brasil, con l’iscrizione di un debito finanziario di 977 milioni di reais (pari a circa 301 milioni di euro); a conto economico è stata iscritta una plusvalenza, già al netto degli oneri accessori, di 918 milioni di reais (circa 277 milioni di euro).

In Brasile il mercato è condizionato da un deterioramento dello scenario macro-economico, che ha determinato una contrazione della domanda interna, una crescita dell’inflazione e un marcato deprezzamento del reais. Tali elementi hanno contribuito a un generale rallentamento della crescita del mercato mobile rispetto ai trimestri precedenti.

In tale contesto, Tim Brasil ha registrato sul segmento Mobile una sostanziale tenuta della market share, con un significativo incremento della base clienti postpaid ma, nel contempo, un trend in peggioramento del fatturato dovuto sia all’accelerazione del fenomeno di migrazione dei servizi tradizionali voce-sms su soluzioni innovative-IP, sia all’ulteriore riduzione delle tariffe di terminazione mobile (MTR), in vigore da fine febbraio 2015. La dinamica negativa dei ricavi mobili è stata in parte mitigata dalla crescita del fatturato Fisso, in particolare sul segmento business wholesale di Intelig e Broadband di TIM Live.

PRINCIPALI VARIAZIONI DEL PERIMETRO DI CONSOLIDAMENTO DEL GRUPPO TELECOM ITALIA

Nel corso del primo semestre 2015 si segnala la seguente variazione di perimetro:

  • INWIT S.p.A.(Business Unit Domestic): è stata costituita nel mese di gennaio 2015.

Nel corso del 2014 si erano verificate le seguenti variazioni del perimetro di consolidamento:

  • Telecom Italia Ventures S.r.l. (Business Unit Domestic): è stata costituita nel mese di luglio 2014;
  • Rete A S.p.A. (Business Unit Media): in data 30 giugno 2014 Persidera S.p.A. ha acquisito il 100% della

società, in conseguenza Rete A è entrata a far parte del perimetro di consolidamento del Gruppo ed è

stata consolidata integralmente; in data 1° dicembre 2014 è stata perfezionata la fusione per incorporazione di Rete A in Persidera;

  • TIMB2 S.r.l. (Business Unit Media): è stata costituita nel mese di maggio 2014;
  • Trentino NGN S.r.l. (Business Unit Domestic): il 28 febbraio 2014 il Gruppo Telecom Italia ha acquisito

la quota di controllo della società, che è pertanto entrata nel perimetro di consolidamento del Gruppo.

GRUPPO TELECOM ITALIA

I ricavi nel primo semestre 2015 ammontano a 10.097 milioni di euro, in calo del 4,3% rispetto ai 10.551 milioni di euro del primo semestre 2014 (-454 milioni di euro). In termini di variazione organica, calcolata escludendo l’effetto della variazione dei tassi di cambio e del perimetro di consolidamento, i ricavi consolidati sono in riduzione del 3,3% (-347 milioni di euro).

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L’EBITDA del primo semestre 2015 è pari a 3.633 milioni di euro (4.345 milioni di euro nel primo semestre 2014) e si riduce di 712 milioni di euro rispetto al primo semestre 2014 con un’incidenza sui ricavi del 36,0% (41,2% nel primo semestre 2014).

L’EBITDA organico evidenzia una variazione negativa per 684 milioni di euro (-15,8%) rispetto al primo semestre 2014, con un’incidenza sui ricavi in riduzione di 5,3 punti percentuali, passando dal 41,3% del primo semestre 2014 al 36,0% del primo semestre 2015.

L’EBITDA del primo semestre 2015 sconta l’impatto negativo di oneri non ricorrenti per complessivi 399 milioni di euro.

In assenza di tali oneri la variazione organica dell’EBITDA sarebbe risultata pari a -5,0%, con un’incidenzasui ricavi del 39,9%, in riduzione di 0,8 punti percentuali rispetto al primo semestre 2014.

L’EBIT del primo semestre 2015 è pari a 1.782 milioni di euro (2.225 milioni di euro nel primo semestre 2014) e si riduce di 443 milioni di euro (-19,9%) rispetto al primo semestre 2014 con un’incidenza sui ricavi del 17,6% (21,1% nel primo semestre 2014).

L’EBIT organico evidenzia una variazione negativa di 432 milioni di euro con un’incidenza sui ricavi pari al 17,6% (21,2% nel primo semestre 2014).

L’EBIT del primo semestre 2015 sconta l’impatto negativo di oneri netti non ricorrenti per complessivi 122 milioni di euro: agli oneri non ricorrenti già richiamati nel commento all’EBITDA (399 milioni di euro) si è contrapposto l’impatto positivo della plusvalenza di 277 milioni di euro derivante dalla cessione delle torri di telecomunicazione in Brasile. In assenza di tali oneri netti non ricorrenti, la variazione organica dell’EBIT sarebbe risultata pari a -9,5% con un’incidenza sui ricavi del 18,9%.

L’utile netto consolidato attribuibile ai Soci della Controllante è pari a 29 milioni di euro (543 milioni di euro nello stesso periodo del 2014) e sconta, oltre a oneri e proventi non ricorrenti, l’impatto negativo delle operazioni di riacquisto delle obbligazioni proprie del semestre nonché di alcune partite aventi natura meramente valutativa e contabile che non generano alcuna regolazione finanziaria, connesse in particolare alla valutazione al fair value dell’opzione implicita inclusa nel prestito obbligazionario a conversione obbligatoria emesso a fine 2013, con durata triennale. In assenza di tali impatti l’utile del primo semestre 2015 sarebbe risultato di oltre 650 milioni di euro.

Gli investimenti industriali nel primo semestre 2015 sono pari a 2.146 milioni di euro, con un incremento di 439 milioni di euro (+25,7%) rispetto al primo semestre 2014.

Gli investimenti industriali della Business Unit Domestic risultano in aumento di 329 milioni di euro rispetto al primo semestre 2014. Su tale incremento incide in particolare l’esborso connesso al rinnovo per tre anni della licenza GSM pari a 117 milioni di euro, oltre alla crescita degli investimenti innovativi dedicati allo sviluppo di reti e servizi di nuova generazione (+257 milioni di euro), che rappresentano oltre il 40% degli investimenti complessivi (circa il 30% nel corrispondente periodo del 2014).

Gli investimenti industriali della Business Unit Brasile presentano un incremento di 111 milioni di euro rispetto al primo semestre 2014, comprensivi di un effetto cambio negativo di 26 milioni di euro; tali investimenti sono stati indirizzati principalmente all’evoluzione dell’infrastruttura industriale e alle piattaforme di supporto alle vendite.

Il flusso di cassa della gestione operativa è positivo per 701 milioni di euro (1.044 milioni di euro nel primo semestre 2014) e risente in particolare della stagionale dinamica degli esborsi relativi al fatturato passivo dell’ultimo trimestre dell’esercizio precedente.

L’indebitamento finanziario netto rettificato al 30 giugno 2015 è pari a 26.992 milioni di euro, in riduzione di 366 milioni di euro rispetto al 30 giugno 2014 (27.358 milioni di euro) e in aumento di 341 milioni di euro rispetto al 31 dicembre 2014 (26.651 milioni di euro); recepisce, oltre agli impatti connessi alla gestione operativa e finanziaria e al pagamento di imposte e dividendi, gli incassi derivanti dall’I.P.O. di INWIT nel mercato domestico e dalla cessione della proprietà delle torri in Brasile cui si è contrapposta l’iscrizione di un maggior indebitamento per leasing finanziari (IAS 17) del progetto immobiliare e per il leaseback di quota parte delle torri in Brasile.

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L’indebitamento finanziario netto contabile è pari a 28.358 milioni di euro (28.021 milioni di euro al 31 dicembre 2014).

Nel secondo trimestre 2015 l’indebitamento finanziario netto rettificato è diminuito di 438 milioni euro rispetto al 31 marzo 2015: la positiva dinamica finanziaria unitamente agli effetti delle cessioni delle torri trasmissive in Brasile e della quota non di controllo di INWIT, ha assorbito gli esborsi derivanti dal pagamento di dividendi nonché gli impatti dell’iscrizione di un maggior indebitamento per leasing finanziari (IAS 17) del progetto immobiliare e per il leaseback di quota parte delle torri in Brasile.

Il margine di liquidità al 30 giugno 2015 è pari a 13,4 miliardi di euro (13,1 miliardi di euro al 31 dicembre 2014), ed è costituito da liquidità per 6,4 miliardi di euro (6,1 miliardi di euro al 31 dicembre

2014) e da linee di credito committed non utilizzate per un importo complessivo di 7 miliardi di euro (pari a quelle esistenti al 31 dicembre 2014). Tale margine consente una copertura delle passività finanziarie di Gruppo in scadenza almeno per i prossimi 24 mesi.

Il personale del Gruppo al 30 giugno 2015, escludendo le 16.290 unità relative alle Discontinued Operations, è pari a 65.917 unità, di cui 52.747 in Italia (66.025 unità al 31 dicembre 2014, di cui 52.882 in Italia).

I RISULTATI DELLE BUSINESS UNIT

I dati al 30 giugno 2015 di Telecom Italia Media sono riportati nel comunicato stampa che è stato diramato il 30 luglio a valle del Consiglio di Amministrazione della Società.

DOMESTIC

I ricavi Domestic, pari a 7.375 milioni di euro (7.531 milioni di euro nel primo semestre 2014), si riducono del 2,1% su base reported e del 2,5% in termini organici.

La performance del primo semestre 2015, in termini di variazione rispetto allo stesso periodo del 2014, evidenzia ancora una riduzione (-2,1%, -156 milioni di euro), ma con conferma del trend di recupero osservato a partire dalla seconda metà dell’esercizio precedente. In particolare il secondo trimestre 2015 presenta una riduzione del -1,6%, più contenuta rispetto ai trimestri precedenti (–2,6% del primo trimestre 2015 e –5,0% del quarto trimestre 2014).

Tale recupero è attribuibile a una progressiva dinamica di miglioramento del contesto di mercato, soprattutto delle performance competitive caratterizzate da azioni di tenuta/miglioramento delle market share (in particolare sul Mobile) e da un’accelerazione dello sviluppo sui servizi broadband e ultrabroadband che hanno consentito di stabilizzare i livelli di ARPU a fronte della strutturale flessione dei prezzi e dell’utilizzo dei servizi più tradizionali.

L’EBITDA della Business Unit Domestic nel primo semestre 2015 è pari a 2.846 milioni di euro e registra una riduzione di 655 milioni di euro rispetto al corrispondente periodo del 2014 (-18,7%), con un’incidenza sui ricavi pari al 38,6% (-7,9 punti percentuali rispetto allo stesso periodo del 2014). L’EBITDA organico evidenzia una variazione negativa per 665 milioni di euro (-18,9%) rispetto al primo semestre 2014, con un’incidenza sui ricavi in riduzione di 7,8 punti percentuali, passando dal 46,4% del primo semestre 2014 al 38,6% del primo semestre 2015.

L’EBITDA del primo semestre 2015 sconta l’impatto negativo di oneri non ricorrenti per complessivi 393 milioni di euro.

In assenza di tali oneri la variazione organica dell’EBITDA sarebbe risultata pari a -5,8%, con un’incidenza sui ricavi del 43,9%, in riduzione di 1,6 punti percentuali rispetto al primo semestre 2014 e, in analogia con le dinamiche rilevate sui ricavi, con un trend di recupero rispetto ai precedenti trimestri (-0,9% nel secondo trimestre rispetto a –10,4% del primo trimestre 2015 e –10,9% del quarto trimestre 2014).

L’EBIT della Business Unit Domestic del primo semestre del 2015 è pari a 1.222 milioni di euro (1.863 milioni di euro nello stesso periodo del 2014); l’incidenza sui ricavi sia in termini reported che organici passa dal 24,7% del primo semestre del 2014 al 16,6% del primo semestre del 2015.

L’EBIT del primo semestre 2015 sconta l’impatto negativo di oneri non ricorrenti per complessivi 393 milioni di euro, in assenza dei quali la variazione organica dell’EBIT sarebbe risultata pari a -8,2% con un’incidenza sui ricavi del 21,9%.

Il personale, pari a 52.825 unità, è diminuito di 251 unità rispetto al 31 dicembre 2014.