Uno studio pubblicato su Science Translational Medicine spiega come mai bere caffè prima di andare a letto non aiuta ad addormentarsi

Ecco la spiegazione scientifica del perché il caffè è nemico del sonno, rallentando il rilascio di melatonina, l’ormone che ci aiuta ad addormentarci.
A molti sarà capitato almeno una volta di bere prima di andare a letto un tazzina di questa bevanda, che può causare dipendenza come una vera e propria droga. Per esperienza si sa che il caffè prima di dormire andrebbe evitato, perché rende difficoltoso il sonno. Ora una nuova ricerca conferisce una solida base scientifica a questa tesi, grazie ad un’analisi effettuata per la prima volta su un campione umano e non su topi: un gruppo di 5 volontari è stato sottoposto a un esperimento lungo ben 7 settimane. Sono stati somministrati loro, alternativamente tre ora prima di andare a letto, una pastiglia da 200 mg di caffeina, equivalente a due tazzine di caffè, e un placebo.

La caffeina rallenta il rilascio di melatonina

Misurando ogni mezz’ora il livello di melatonina dalla loro saliva è stato evidenziato come l’assunzione di caffeina abbia determinato il rilascio dell’ormone del sonno con un ritardo di circa 40 minuti.
Ecco quindi un dato certo, che dimostra come il caffè alteri il ciclo sonno-veglia. Non bisogna però dimenticare che le proprietà del caffè agiscono anche positivamente sull’organismo, riducendo il rischio di malattie croniche come il morbo di Parkinson, il cancro alla prostata, il morbo di Alzheimer e in generale rallentano il declino cognitivo legato all’età. Sembra inoltre che per le donne bere 2 caffè al giorno aiuti a tenere lontano il cancro al seno, ma più di 4 tazzine di caffè al giorno fa male alla salute, soprattutto per le donne in gravidanza e i giovani sotto i 18 anni.

Un possibile utilizzo di questo studio potrebbe riguardare la riduzione degli effetti del jet-lag, di cui soffre soprattutto chi per lavoro è spesso impegnato in lunghi viaggi che comportano il cambio di fuso orario.

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