Darpa: la mano che rivoluziona la robotica

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L’agenzia USA ha inventato un nuovo tipo di protesi robotica che secondo gli scienziati può ridonare la sensazione del “tocco” a chi la indossa

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Non solo felini e cani robotici, il DARPA, agenzia della difesa statunitense, guarda anche ai benefici che la tecnica può portare concretamente alle persone, con la realizzazione di protesi e arti metallici. L’ultimo sembra davvero poter rivoluzionare il settore, sia dal lato della produzione che del suo utilizzo. Grazie ad una serie di collegamenti che vanno direttamente al cervello, il DARPA ha realizzato il primo arto protesico robotico in grado di ridonare a chi lo indossa la sensazione di toccare o prendere qualcosa con le mani, almeno secondo gli sviluppatori.

Come funziona

Si tratta di un passo significativo per la scienza visto che il dispositivo uscito dai laboratori del DARPA non solo permette ai pazienti di tradurre input del cervello in comandi, come succede già con le macchine attuali, ma anche di ricevere una sensazione naturale di ritorno quando si compie una determinata azione. Il braccio composto da una mano, conosciuto come “progetto Luke”, è stato costruito in collaborazione con l’Applied Physics Laboratory della John Hopkins University negli States e il suo nome ufficiale è DEKA Arm System. “Abbiamo chiuso il cerchio – ha detto Justin Sanchez, program manager del DARPA – gli arti protesici posso essere controllati dal pensiero ma senza un feedback che torna al cervello può essere difficoltoso raggiungere quel livello di controllo necessario ad effettuare un movimento preciso”.

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