Già in commercio da tre anni negli Stati Uniti e da pochi mesi nel Regno Unito, arriva nelle farmacie della Francia il test fai da te per l’Hiv , che dà un responso in soli 15 minuti

Per fare il test basta un piccolo prelievo di sangue che si effettua in pochi secondi, sufficienti per ottenere un risultato importante: sapere se si è stati contagiati o meno dal virus che solo in Francia ha già infettato 150.000 persone.

La prevenzione è fondamentale

Un test pensato nell’ottica di trovare nuove soluzioni per contrastare l’avanzata dell’Hiv, come ordinato dal ministro della Salute francese Marisol Touraine che aveva dichiarato: “Bisogna trovare nuove vie per frenare il virus”.
Ad appoggiare l’iniziativa anche tutte le associazioni impegnate nella sensibilizzazione sulla lotta contro Hiv e Aids, che credono fermamente nelle potenzialità del test nel contribuire alla diminuzione della percentuale di malati.
Tutto questo nell’ottica che prevenire sia fondamentale e permetta a chi è infettato da Hiv di iniziare un percorso di cure adeguato, prima possibile. Di recente la ricerca dell’Università di Padova ha scoperto una proteina in grado di bloccare il virus e un precedente studio ha individuato due nuovi bersagli farmacologici. Un team di ricercatori italiani ha inoltre scoperto quella che potrebbe essere definita “la porta” del virus dell’Hiv.

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Un test immediato ma troppo costoso

Il test è stato chiamato AAZ, ed è stato sviluppato dai laboratori Mylan. La sua affidabilità è legata al fatto che avvenga almeno tre mesi dopo il rapporto sessuale, funziona solo sull’Aids ed esclude l’analisi di altri tipi di malattia a trasmissione sessuale.

“E’ importante soprattutto per raggiungere quella parte di popolazione che non risponde ai sistemi tradizionali di prevenzione”, commenta Marisol Touraine.

Per il momento però un difetto di questo test sembra il costo: troppo caro per essere accessibile a tutte le tasche. Il prezzo si aggira intorno ai 25-28 euro. Un altro neo potrebbe essere la natura fai da te del test: alcune persone particolarmente instabili psicologicamente, trovandosi magari da sole al momento della scoperta dell’infezione, potrebbero avere comportamenti folli o autodistruttivi.
La comunicazione in caso di positività è molto chiara e invita ad effettuare una seconda di analisi di accertamento.