La nuova Mitel: un gruppo solido per rinnovare la comunicazione in azienda

Quattro chiacchiere con Fabio Pettinari di Mitel Italia, l’azienda riconosciuta ancora una volta leader nel settore unified communication dal Magic Quadrant di Gartner

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Il 2014 è stato un anno fondamentale per Mitel, azienda multinazionale leader nel campo della unified communication and collaboration. E’ iniziato infatti con la fusione con Aastra che ha dato vita ad un nuovo assetto, in grado di espandere il mercato della compagnia originaria del Canada in tanti altri settori. A quasi un anno di distanza dall’importante azione societaria cosa è cambiato nei piani di Mitel e, soprattutto, come è cambiato il modo di proporre le proprie soluzioni a clienti vecchi e nuovi? Ne abbiamo parlato con Fabio Pettinari, Country Marketing Director di Mitel Italia che ha disegnato un panorama chiaro e trasparente di ciò che è Mitel oggi, intenta a scrivere un nuovo futuro portando con sé tutte le glorie del passato.

I numeri

Mitel, quotata al Nasdaq e alla Borsa di Toronto, alimenta più di 2 miliardi di connessioni business e serve oltre 2 miliardi di abbonati di telefonia mobile; le proprie piattaforme sono presenti in oltre 60 milioni di aziende in più di 100 paesi e presso 130 fornitori di servizi cellulari, di cui 15 dei migliori 20 al mondo. Già così ci si rende conto dell’importanza che assume il brand a livello internazionale, soprattutto per la quantità di dati e comunicazioni che permette di veicolare giornalmente. Come detto, il punto di svolta verso un allargamento dell’orizzonte è arrivato a ottobre del 2014 con l’acquisizione di Aastra Technologies (che nel 2008 si era assicurata la enterprise PBX division di Ericsson), avviata già un anno prima. Si tratta di un’operazione che ai più potrebbe sembrare come quella di altre compagnie ma che ha richiesto un completo rebrand del marchio, per un motivo molto semplice: “Mitel, prima dell’acquisizione, concentrava l’80% del proprio fatturato negli USA e solo il 20% in Europa, principalmente in Gran Bretagna – ci spiega Pettinari – Aastra invece era presente con i propri servizi quasi totalmente in Europa e in piccola parte negli Stati Uniti. E’ evidente che dopo il merge ci siamo assicurati un 100% di copertura internazionale con un marchio riconosciuto leader nel campo dell’UC”.

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I pillar essenziali

C’è da dire che l’acquisizione di Aastra non ha sconvolto l’essenza di Mitel, anzi le ha donato una caratteristica in più, quell’ultimo pezzo per completare il puzzle di una delle migliori offerte VoIP enterprise e UC al mondo. “Abbiamo dalla nostra un obiettivo triplice, in gran parte derivante da ciò che Mitel aveva già fatto nei suoi oltre 40 anni di attività – prosegue Pettinari – mantenere e accrescere la base di installazioni, puntare sulla mobility e accelerare sulle offerte cloud. Sono tutti punti importanti ma ci tengo a sottolineare come dalla mobilità possano arrivare le soddisfazioni maggiori; anzi alcune le abbiamo già avute grazie alle partnership con VMWare e Microsoft, che ci hanno permesso di portare i nostri strumenti hardware e software all’interno di veri colossi dell’information technology”.

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Il futuro

In un periodo in cui ci si cerca di ottimizzare il più possibile, le soluzioni del gruppo in ambito BYOD sono molto ricercate. “E’ il passo seguente alla voglia di mobilità. Il Bring Your Own Device non è più un vezzo del lavoratore che vuole dotarsi dell’ultimo modello di cellulare ma rappresenta la comprensione, da parte del CIO, che è possibile dotare il dipendente di un unico strumento per svolgere azioni personali e professionali in maniera più semplice e veloce – afferma il Country Marketing Director – per questo abbiamo sviluppato un’app per iOS e Android, chiamata Mitel Mobile Client, con cui integrare il sistema di comunicazione aziendale all’interno degli smartphone dei collaboratori, con un’interfaccia semplice e funzionale ma anche bella da utilizzare”.

L’Italia

Il paradigma principale dell’azione di Mitel in Italia è l’offerta mobile enterprise. In particolare puntiamo sulla nuova offerta di videocollaborazione, intesa sia a scopo individuale che di gruppo. Attraverso il MiVoice Video Phone, chiunque può intrattenere una conversazione professionale da solo oppure durante una riunione, magari con l’executive dall’altra parte del mondo. “E non è tutto – continua Pettinari – visto che il telefono ha uno schermo touch dove è possibile accedere ad app dedicate, come quello dello scambio di file o condivisione di slide e documenti di testo in tempo reale”. Ma come si propone Mitel in Italia? “Abbiamo due canali relativi al nostro paese – chiude Fabio Pettinari – quello small medium enterprise indiretto, che prevede la presenza di distributori dislocati lungo tutta la penisola, mentre il large enterprise che è diretto e si attiva attraverso un meccanismo di accounting interno”.

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Solo qualche giorno fa Mitel ha annunciato di essere stata nuovamente riconosciuta leader dal recente Magic Quadrant per le Unified Communication (UC) di Gartner assieme a Cisco, Microsoft e Avaya.