Usare tablet e smartphone durante i pasti non solo fa mangiare in fretta e masticare male, ma aumenta anche il rischio di sviluppare disturbi alimentari

Ad affermarlo è stato il dottor Guido Orsi nell’ambito del workshop “Nuove tecnologie e rischi di disturbi dell’alimentazione”, organizzato dal ministero della Salute all’Expo di Milano con l’obiettivo di sensibilizzare gli studenti su questo argomento.

Abitudini pericolose

Se le nuove tecnologie hanno indubbiamente migliorato la qualità della nostra vita sotto molti punti di vista, d’altra parte hanno consolidato cattive abitudini, alcune anche rischiose, come quella di vivere perennemente connessi a Internet con lo smartphone in mano, anche mentre si guida.
Gli italiani sono un popolo particolarmente dipendente dall’uso di questi device, che alterano anche il sonno e mettono a rischio di disturbi neurologici e depressione se usati nelle ore notturne.

Scarsa consapevolezza del cibo

Anche usare lo smartphone a tavola, continuando a mangiare, è un’abitudine rischiosa oltre che essere poco educata. Questo comportamento infatti aumenterebbe il rischio di soffrire di disturbi alimentari, in quanto diminuisce la consapevolezza riguardo ai cibi ingeriti e all’alimentazione in generale, in quanto chi mangia con il cellulare in mano è completamente assorto in un’altra attività diversa dal nutrirsi.
A farne le spese sono poi anche le relazioni personali, dato che, come già dimostrato da altre ricerche, l’uso ossessivo di smartphone e tablet risulta a lungo andare alienante.

«I dispositivo portatili – ha spiegato Orsi – inducono un abbassamento della consapevolezza di cosa e quanto si mangia. Spesso i giovani sono talmente immersi e dipendenti dal mondo digitale che si dimenticano di ciò che c’è nel piatto o consumano “junk food” a ripetizione. Ecco che aumenta il rischio dell’obesità e dei disordini alimentari».

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