Agli innumerevoli benefici apportati dalla dieta mediterranea, uno studio della Columbia University ha aggiunto la capacità di rallentare l’invecchiamento del cervello, prendendo la demenza

E’ ormai assodato che il regime alimentare basato sulla dieta mediterranea apporta all’organismo diversi benefici, influendo non solo sulla forma fisica ma riducendo anche gli effetti negativi dello smog e aiutando a prevenire le malattie cardiovascolari. E’ stata persino fornita la “prova scientifica” che la dieta mediterranea allunga la vita e ne sono la dimostrazione vivente gli ultracentenari raddoppiati negli ultimi anni grazie a questa scelta alimentare. Una dieta che fa bene all’ambiente, oltre che all’organismo, rilasciando un’impronta di carbonio minore rispetto al regime alimentare inglese o americano. Oggi un nuovo studio condotto dal “The Taub Institute for Research in Alzheimer’s Disease and the Aging Brain” della Columbia University ha mostrato come anche le nostre capacità cognitive e l’età cerebrale traggano incredibili benefici dall’assunzione continuativa dei principi nutritivi che compongono la dieta mediterranea.

Lo studio

La ricerca, condotta dalla dottoressa Yian Gu, ha preso in esame le condizioni di salute di un campione statistico di 674 ottantenni di New York, di etnie differenti, tutti privi di segni di demenza senile o di declino cognitivo associato all’invecchiamento.
Associando abitudini alimentari dei volontari con i dati relativi ai questionari compilati e quelli emersi da una risonanza magnetica al cervello, è emerso che la scelta di questo regime alimentare è da considerarsi un elisir di giovinezza, che preserva il cervello nell’arco degli anni.

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Un cervello più grande

Gli scienziati hanno verificato un’estensione media del cervello di 13,11 centimetri più ampia e un aumento di materia grigia superiore di 5 millimetri rispetto alla media, con un relativo aumento delle facoltà cognitive e della loro preservazione dal rischio di demenza senile e perdita di memoria.
Riassumendo, gli studiosi hanno stimato un ringiovanimento del cervello di circa 5 anni, con l’acquisizione di maggior lucidità.