BlackBerry fuori dal Pakistan: “Il governo vuole spiare i nostri utenti”

Attraverso un comunicato, l’azienda spiega che dal 1 gennaio 2016 i servizi professionali non funzioneranno più nel paese. Ecco perché

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Altro che sotterfugi e leggi che nascondono tentativi di monitoraggio digitale. In Pakistan il governo lo ha ammesso apertamente: fuori gli operatori e i brand che non condividono la logica nazionale dello spionaggio per scopi di sicurezza. La prima vittima del quasi diktat pakistano è BlackBerry che dal 30 dicembre non renderà più disponibili i servizi appoggiati sulle proprie piattaforme all’interno del paese. Secondo il governo, la motivazione sarebbe legata a questioni di “sicurezza”, ma per BlackBerry le cose stanno diversamente. Come ha spiegato il COO del gruppo, Marty Beard: “La verità è che il governo pakistano vuole avere il permesso di monitorare tutti i BES, i servizi professionali di BlackBerry, inclusi i messaggi e le email”.

Cosa succede

“BlackBerry non può permettere che accada una cosa del genere. Come abbiamo detto diverse volte, non supportiamo questa sorta di backdoor che consentono a terzi di accedere a dati e informazioni personali dei nostri clienti”. Non è chiaro a questo punto cosa accadrà per chi possiede un BlackBerry in Pakistan. Entro il 1 gennaio tutti se ne disfaranno senza pensarci troppo? In realtà sugli smartphone della canadese sarà ancora accessibile la posta, la navigazione internet e la messaggistica di app indipendenti, non connesse a BlackBerry. Ma il problema maggiore sarà l’impossibilità di usare software proprietario, come BlackBerry Messenger, un vero colpo per chi ha affidato la propria vita mobile, da anni, alla mora. Fino ad ieri l’unica notizia in merito riguardava l’uscita dal mercato pakistano di BlackBerry a partire dal 1 dicembre ma una proroga del governo ha esteso la copertura per altri 30 giorni, dopo i quali lo spegnimento sarà inevitabile. A meno di clamorose sorprese.

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