Importanti passi in avanti sono stati fatti nella diagnosi della celiachia, che nei bambini può ora essere rilevata con un semplice prelievo del sangue

Addio all’invasiva endoscopia per la diagnosi della celiachia, di cui solo in Italia si stima soffrano circa 50mila bambini, tra i quali la malattia è aumentata di cinque volte. In particolare sembra esista una stretta correlazione tra tra il mese di nascita e le probabilità di sviluppare la celiachia: i bimbi nati tra maggio e giugno sarebbero più a rischio. Individuare la patologia sarà molto più semplice e immediato, grazie ad un esame del sangue. L’aggiornamento delle linee guida del Ministero della Salute è stato presentato nel corso del IV Convegno Nazionale dell’Associazione Italiana Celiachia (AIC).

La certezza si ha solo con l’endoscopia

Tuttavia, come spiega Gino Roberto Corazza, professore di Medicina Interna all’Università di Pavia:

“Attualmente la celiachia viene diagnosticata in prima battuta attraverso i test degli anticorpi ma, in maniera certa e definitiva, solo attraverso l’endoscopia, esame invasivo e molto fastidioso con cui si preleva un pezzettino di tessuto intestinale in modo da valutarne i danni: se i villi intestinali sono atrofici è praticamente certa la diagnosi di celiachia”.

Che cos’è la celiachia

L’esame del sangue quindi serve per una prima diagnosi, ma la certezza della patologia passa per forza attraverso l’esame endoscopico. La celiachia è un’intolleranza irreversibile del sistema immunitario al glutine, di cui soffre chi non è geneticamente predisposto all’assunzione di alimenti contenenti questa sostanza o anche solo delle tracce. In questi casi, se si assume glutine, il sistema immunitario produce un’anomala reazione e l’intestino tenue si infiamma. Come conseguenza di questa condizione infiammatoria, i villi intestinali regrediscono fino a scomparire, causando un cattivo assorbimento delle sostanze nutritive dagli alimenti.

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Ecco perché chi è affetto da celiachia è costretto, per arginare questi danni all’organismo, ad un’alimentazione priva di glutine, perché la mucosa intestinale possa rigenerarsi e funzionare correttamente. Di recente è stata messa a punto una speciale pillola che consentirà alle persone affette da intolleranza al glutine di trasgredire a questa dieta senza rischi.