Google può sbloccare da remoto i dispositivi Android

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Sarebbe del 74% il numero di smartphone e tablet vulnerabili da Big G sotto richiesta di un ordine federale

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Un documento che potrebbe causare qualche danno a Google (e non solo d’immagine) sta circolando in rete nelle ultime ore. Diffuso da The Next Web e preparato dall’ufficio del Procuratore Distrettuale di New York, il file PDF racconterebbe della possibilità da parte degli organi governativi di obbligare Google a violare, e dunque sbloccare, alcuni dei dispositivi mobili attivi al mondo, così da lasciare che le forze dell’ordine frughino all’interno dei file personali di migliaia di utenti. Non è chiaro in che modo il sito abbia ottenuto il documento ma è chiaro che il contenuto mette in guardia un po’ tutti, dai semplici utilizzatori di Android alle associazioni in difesa dei diritti digitali.

Reset delle password

Stando a quanto riportato, tutti i device che montano versioni precedenti ad Android 5.0 Lollipop possono essere controllati da remoto da Google che è in grado di resettare arbitrariamente la password, sceglierne una nuova, e accedere agli account personali impostati sul telefono e nelle app del gruppo (Gmail, YouTube, Maps, ecc.). “Quando qualcuno arriva con un mandato legale, Google può essere obbligata ad azzerare i codici del telefono così da supportare le forze dell’ordine nell’estrazione dei dati archiviati. Questo processo può essere attivato in modalità remota e permette agli ispettori di controllare la totalità delle informazioni presenti sul dispositivo” – si legge nel file.

Percentuale ancora alta

Stando alle informazioni ufficiali del portale Android Developer Dashboard, è del 74,1% l’ammontare di smartphone e tablet Android con versioni del sistema operativo precedenti a Lollipop; questo vuol dire che più di un terzo dei terminali con l’OS mobile di Google sono suscettibili di violazione, con i reali possessori in grado di accorgersi del misfatto solo una volta avvenuto.

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