Microsoft e quell’approccio olistico alla security

Nadella ha le idee chiare sul futuro: costruire un ecosistema che sia in grado di proteggere gli utenti dalle minacce della rete

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Si può dire che dal suo arrivo, Satya Nadella, qualche giorno fa in Italia, ha cambiato Microsoft molto di più di quanto l’azienda abbia fatto in 10 anni. Non parliamo solo degli sviluppi hardware e software ma di un’intera nuova presa di coscienza dei panorami ancora inesplorati che per la casa di Redmond possono diventare molto remunerativi. Gli esempi sono tanti: dal cloud alla telefonia mobile, passando per l’offerta educational ed enterprise. Il nuovo territorio di conquista si chiama sicurezza informatica, anche se Microsoft non si accinge a rilasciare un antivirus o dispositivi per la security in azienda, almeno non ancora.

Approccio olistico

Ciò che ha in mente la compagnia è la creazione di una piattaforma a in cui gli insight prodotti da varie fonti, tra cui l’intelligenza artificiale, possono aiutare i clienti business ad interpretare meglio i pericoli che viaggiano in rete e prevenire conseguenze a volte disastrose. Si tratta di un approccio olistico, in cui la somma del lavoro collettivo è maggiore di quella delle singole unità funzionali prese in considerazione. All’orizzonte vi è una sorta di “intelligent security graph”, come lo ha definito Bret Arsenault, Chief Security Officer di Microsoft, che sul blog ufficiale ha descritto un contesto in cui varie tecnologie, come Hello, EMS e Azure dialogano tra loro per disegnare un quadro chiaro dell’attuale situazione di protezione di un soggetto su internet. Ogni soluzione ha alle spalle aziende specializzate in campi diversi come Barracuda, Checkpoint, Cisco, CloudFlare, Trend Micro e così via: “Solo lavorando a stretto contatto con i nostri partner e governi possiamo permettere ai clienti privati e business di credere nella tecnologia che utilizzano, senza guardare alla sicurezza informatica come una barriera all’adozione di nuovi strumenti”.

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