Smartwatch: in arrivo le batterie auto-ricaricabili

Il più grande problema per gli indossabili è la batteria ma un progetto universitario potrebbe rappresentare la svolta

Una soluzione per la ricarica, costante, della batteria sui dispositivi indossabili? Potrebbe arrivare dalla Cina, in particolare dall’Institute of Nanosystems di Pechino, dove i ricercatori, in collaborazione con i colleghi del Georgia Institute of Technology, hanno sviluppato un prototipo di orologio che utilizza i movimenti del corpo umano per ricaricarsi, con risultati davvero ottimi. Funziona così: un singolo nanogeneratore ibrido sfrutta l’effetto triboelettrico per convertire l’energia prodotta dai movimenti in energia elettromagnetica, in quantità tale da permettere un funzionamento continuo di uno smartwatch molto grezzo, per nulla parente dell’Apple Watch o di un Moto 360. Il nanogeneratore consiste in un piccolo scatolotto, delle dimensioni di 3,6 cm x 3,6 cm x 3 cm, con una pallina magnetica all’interno. Quando il braccio si muove, la pallina collide con i lati del box, generando così elettricità.

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Sviluppi futuri

Ya Yang, il referente di Pechino del progetto ha spiegato: “Questo tipo di nanogeneratore può essere utilizzato anche per ricaricare altri dispositivi indossabili, come bracciali che contano i passi, analizzano il consumo di calorie e riportano la distanza percorsa”. Insomma, difficilmente il solo movimento del corpo basterà a tenere in vita un orologio moderno connesso ad internet ma la tecnologia potrebbe avere senso per mantenere il device ad una certa percentuale di autonomia mentre si cammina per la città o si fa sport. Certo, risulterà molto più scomodo e buffo muovere il braccio vistosamente per ricarica la batteria, ma il fine ultimo non è di certo questo.

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