Italia in cima alla classifica dei Paesi con il più elevato consumo di antibiotici, il cui uso scorretto favorisce la farmaco resistenza e lo sviluppo di super batteri

L’European Center for Diseases Control (Ecdc) ha constatato un significativo incremento negli ultimi anni di super batteri, resistenti agli antibiotici, ceppi che si sono rafforzati grazie ad un uso scorretto dei farmaci o ad un abuso in molti Paesi, primo fra tutti l’Italia, nonostante  l’ultimo Rapporto Osmed mettesse in luce un calo nell’uso degli antibiotici, ma un consumo aumentato di antidolorifici.
Gli scienziati concentrano la propria attenzione sugli enterobatteri carbapenemasi resistenti, una famiglia particolarmente pericolosa, contro cui sembrano esserci poche speranze di cura.

L’era degli antibiotici è finita

“Potenzialmente siamo vicini alla fine dell’era degli antibiotici – spiega Vytenis Andriukaitis, commissario Ue alla Salute, durante la conferenza di presentazione dei dati a Bruxelles, iniziata con le condoglianze alle vittime del terrorismo in Francia – Lo scorso anno sono morte in Europa 25mila persone per infezioni resistenti”.
“Dobbiamo aumentare la consapevolezza in tutti gli Stati – ha aggiunto Zsuzsanna Jakab, direttrice dell’ufficio europeo dell’Oms -. Ancora oggi non si sa che per curare un’influenza non è necessario un antibiotico”.

La popolazione del sud Europa vuole evitare l’incertezza e fare subito qualcosa – afferma Dominique Monnet dell’Ecdc – Questo è un fattore culturale che incide sul consumo ma accanto a questo c’è un problema di controllo e di consapevolezza del problema”.

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I dati

Analizzando le statistiche, nel caso dell’Escherichia Coli il nostro Paese aveva nel 2011 meno del 25% di, ora invece si trova nella fascia più alta, tra il 25 e il 50%. Per gli acinetobacter, infezione ricorrente negli ospedali, si supera il 50%, mentre per lo staffilococco aureo resistente alla meticillina (mrsa) siamo nella fascia 25-50%, secondi solo dalla Romania. Tra il 25 e il 50% si trovano anche per Klebsiella, una delle cause principali delle infezioni urinarie. L’abuso di antibiotici risulta evidente soprattutto guardando il rapporto basato sui dati della sorveglianza Esac-net dell’Unione Europea. Il dato medio Ue di consumo fuori dagli ospedali per il 2014 è di 21,6 dosi al giorno ogni mille abitanti, con variazione dalle 10,6 dell’Olanda alle 34,6 della Grecia. L’Italia, con 27,8 dosi, è al quinto posto, dietro a Francia, Romania e Belgio. Per quanto riguarda il consumo di antibiotici negli ospedali la media europea è sostanzialmente stabile a 2 dosi al giorno ogni mille abitanti. In Europa il record positivo va agli olandesi, con una dose al giorno, mentre i peggiori sono i finlandesi con 2,6. L’Italia resta sopra la media europea con 2,2, confermando che è il sud Europa in generale a prevalere nel consumo.