La Cina accusata di hacking contro l’Australia

Il governo australiano avrebbe riscontrato violazioni ai sistemi dell’Ufficio Nazionale di Meteorologia. Oggi la smentita

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Gli hacker cinesi contro le previsioni del meteo? A quanto pare si, visto che in Australia il governo è convinto che ci siano i cyber-criminali di Pechino dietro alcune violazioni ai server dell’Ufficio Nazionale di Meteorologia. Diverse fonti, tra cui l’autorevole ABC, hanno spiegato che il danno causato potrebbe richiedere interventi di messa in sicurezza per milioni di dollari, vista l’importanza dei supercomupter che forniscono informazioni critiche non solo al servizio meteo ma anche ad altre agenzie del paese, tra cui il Dipartimento di Difesa localizzato nella capitale Canberra.

Conferme e smentite

Il direttore esecutivo dell’Australian Strategic Policy Institute (ASPI) ha espresso il suo parere in merito all’origine degli attacchi: “Sappiamo con certezza grazie alle agenzie di Intelligence dietro tali attacchi ci siano le controparti ciensei. Le pratiche messe in atto per sabotare le strutture dell’Ufficio Metereologico sono le stesse usate in passato dagli hacker provenienti dalla Cina. La loro motivazione potrebbe essere commerciale o strategica, magari entrambe”. Dal governo cinese arrivano, come sempre, secche smentite: “Come detto in diverse occasioni, ci opponiamo a tutte le forme di cyber-attacchi – ha affermato il portavoce del ministro degli esteri Hua Chunying – siamo convinti che la cyber security debba basarsi sul rispetto reciproco. Invece illazioni del genere non sono per nulla costruttive”. Sulla stessa falsariga anche lo stesso governo di Canberra che non sembra essere per nulla d’accordo con quanto affermato, in maniera ufficiosa, da un portavoce del servizio meteo alla ABC. Oggi, lo stesso Ufficio Nazionale di Meteorologia ha negato eventuali problemi ai server, spiegando come al momento tutte le infrastrutture siano funzionali e prive di debolezze o falle di sicurezza. Un mistero che a questo punto si infittisce sempre più.

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