Longevità, dal Dna dei centenari un elisir che protegge il cuore

Vivere fino a 120 anni forse è possibile, grazie a un farmaco anti-diabete, che potrebbe essere il nuovo rimedio per rallentare l’invecchiamento

La Food and Drug Amdimistration ha infatti dato il via libera alla sperimentazione sull’uomo del farmaco, contenente la metformina, molecola già sperimentata sugli animali con risultati promettenti.
Entro il prossimo inverno è previsto il successivo test clinico negli Stati Uniti e si chiamerà Targeting Aging with Metformin (TAME). Gli studiosi stanno raccogliendo fondi e reclutando 3mila persone di età compresa tra i 70 e 80 anni, a rischio di sviluppo di patologie come cancro, demenza o problemi cardiaci.

Ritardare le malattie

“Ritardare l’invecchiamento” – spiega lo studioso scozzese del Buck Institute for Research on Ageing in California “significa anche rallentare tutte le patologie correlate. Questo è rivoluzionario. Non è mai accaduto prima. Vent’anni fa l’invecchiamento era un mistero biologico. Oggi stiamo iniziando a capire come funziona”.

“La percezione è che stiamo cercando la fonte dell’eterna giovinezza” ha spiegato il direttore esecutivo dell’American Federation for Aging Research di New York, Stephanie Lederman.
“Non è così: quello che stiamo cercando di fare è aumentare la salute“.

Alcuni studi hanno dimostrato che la longevità non è determinata solo dalla genetica, ma è anche frutto del nostro stile di vita: curare i legami con la famiglia e la società, avere solidi valori umani, spirituali e religiosi e anche prefiggersi uno scopo da perseguire. Fondamentale è anche l’alimentazione, non a caso gli ultracentenari italiani sono raddoppiati grazie alla dieta mediterranea. Del resto, vivere più a lungo possibile è un traguardo a cui tutti aspirano. Purché, come hanno rivelato gli italiani in una recente indagine, non ci si arrivi in solitudine.

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I vantaggi del farmaco

Il farmaco contro il diabete a base di metformina è uno dei più diffusi al mondo, oltre che facilmente accessibile grazie al costo contenuto. Una precedente ricerca in Belgio lo aveva già testato su vermi, che avevano rivelato una maggiore longevità e un migliore stato di salute.
Anche i topi da laboratorio hanno dato ottimi risultati, dimostrando di poter vivere una vita lunga il 40% in più del normale.
Si prospetta quindi la possibilità concreta che l’uomo, se la sperimentazione va a buon fine, possa migliorare la qualità e la quantità della propria cita, arrivando a vivere fino a 120 anni.