ProActive: il territorio oggi si protegge con sensori, infrastrutture ICT e social network

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Grazie al progetto ProActive l’innovazione tecnologica si mette a disposizione della tutela del territorio e i cittadini possono contribuire attivamente

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Si conclude in questi giorni ProActive, un progetto di innovazione che vede in partnership aziende nazionali, comuni ed enti locali per dimostrare come la tecnologia può venire in aiuto della salvaguardia del territorio, anche incentivando i cittadini ad avere un ruolo attivo nel sistema.

IL PROGETTO PROACTIVE

Nel 2013 è nato il progetto ProActive, grazie alla collaborazione di due istituti di ricerca (Politecnico di Milano, Cefriel),  tre grandi imprese (Vodafone Italia, Metropolitane Milanesi, Tea) e cinque PMI (WebRatio, Me-Source, Pipetech, LSI, Gulliver).

ProActive (ovvero l’acronimo di PROtezione del territorio con infrastrutture ICT avanzate, cittadinanza attiVa, e rEti sociali) si è concluso in questi giorni ed è stato realizzato con il concorso di risorse comunitarie (bando POR FESR per la Competitività). Il suo scopo è stato quello di dimostrare come sia possibile creare un’infrastruttura tecnologica al servizio del monitoraggio e protezione del territorio, anche grazie al coinvolgimento dei cittadini.

TECNOLOGIA A SUPPORTO DEL TERRITORIO

I partner del progetto hanno messo a disposizione le loro conoscenze nei diversi ambiti di appartenenza per creare un sistema di raccolta di dati utili per monitorare e prevedere cambiamenti del territorio. I dati sono raccolti da diverse fonti, come attraverso sensori ambientali posti in punti d’interesse, oppure direttamente dai cittadini che possono utilizzare una mobile app dedicata (disponibile su Google Play) o social network come Twitter. Inoltre, vengono raccolte informazioni dai flussi di dati provenienti dalla rete radiomobile, anonimizzati ed elaborati da Vodafone Italia.

Questi dati sono utili ai comuni, alle aziende e agli enti per capire e prevedere eventi legati al territorio. Sono stati creati, infatti, dei sistemi dimostrativi, come SnowWatch, per stimare la quantità di neve sulle montagne da cui nascono gli affluenti grazie ai dati forniti dall’ARPA (Agenzia Regionale per la protezione dell’Ambiente) e le foto dei gitanti. Questo sistema permette di predire quale sarà la portata degli affluenti che nascono in montagna e quindi quanta sarà l’acqua a disposizione per usi civili, industriali e agricoli. Altri esempi sono PeopleOnTheMove, che permette di monitorare e prevedere la presenza dei flussi della popolazione sul territorio con accuratezza, grazie ai dati elaborati provenienti dalla rete radiomobile, da tweet geolocalizzati e dal crowdsourcing. Oppure è stato pensato LeakWatch, per monitorare l’incidenza delle perdite d’acqua causate dall’invecchiamento della rete idrica, possibile grazie alla rilevazione tramite sensori che acquisiscono i dati sui flussi delle acque e li inviano ai centri di monitoraggio e analisi delle aziende idriche.

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NON SOLO INNOVAZIONE TECNOLOGICA, MA SOPRATTUTTO CIVICA

ProActive non si limita a dimostrare come la tecnologia possa essere al servizio del territorio per analizzarne lo stato e prevederne le modifiche future. Il progetto è stato pensato mettendo al centro i cittadini che possono attivamente (o “proattivamente”, come suggerisce il nome del brand) contribuire all’invio di informazioni che possono migliorare l’analisi dei dati. Tramite l’app dedicata, ad esempio, le persone possono inviare segnalazioni di eventi o anomalie indicando il luogo dove avvengono. Inoltre, inviando segnalazioni tramite l’app, fotografie sul portale SnowWatch o di tweet con l’hashtag “proactive” si entra a far parte della Community di ProActive, dove un sistema di gamification aggiudica un punteggio per ogni attività svolta e dei badge per le diverse aree di attività.

Il sistema di ProActive incentiva in questo modo le persone ad essere attivi nel prendersi cura del proprio paese e mette in connessione i cittadini con gli enti e le aziende. Quante volte abbiamo notato delle anomalie nelle nostre città o abbiamo sentito persone che si sono lamentate di malfunzionamenti imputando ai comuni e alle aziende municipali la mancanza di ascolto delle loro segnalazioni. Il progetto risponde proprio a questa necessità: con un gesto molto semplice, come scattare una foto o mandare un tweet con lo smartphone, le persone possono dimostrare il proprio senso civico ed hanno la prova che le loro segnalazioni raggiungono gli enti preposti alla cura del territorio.

ProActive si pone quindi come innovazione tecnologica ma anche civica, perché utilizza le ultime novità in campo informatico e dell’Internet of Things, ma chiede anche ai cittadini un piccolo impegno per contribuire alla salvaguardia del territorio, dandogli in cambio la prova che le aziende e i comuni ascoltano le loro necessità ed hanno a cuore il paese quanto loro.

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