Un team di esperti nutrizionisti ha stilato la classifica delle dieci migliori diete, che vede in testa la Dash, regime alimentare contro l’ipertensione

In un’epoca in cui ogni giorno vengono formulate le diete più disparate, spesso basate su regimi sbilanciati o prive di basi scientifiche, un gruppo di esperti nutrizionisti facenti capo alla rivista Us news & world report ha deciso di fare un po’ di chiarezza su questo tema, pubblicando un’utile classifica delle diete attualmente più popolari.

Un po’ di chiarezza

Dopo un attento censimento, la top 10 proposta dagli esperti è stata stilata basandosi sui vantaggi reali apportati da ogni regime dietetico. Nel mare magno delle diete diffuse ultimamente, hanno preso piede i regimi alimentari più singolari, divenuti delle vere e proprie mode in alcuni casi estreme, come la mania molto diffusa tra i vip di farsi congelare per perdere peso attraverso la crioterapia. Ma non dimentichiamo la moda americana di dimagrire con il caffè al burro, quella delle 12 ore di digiuno o la dieta a base di ghiaccio.

In cima alla top 10 troviamo la dieta Dash (Dietary approaches to stop hypertension), pensata dai nutrizionisti del National Heart, Lung, and Blood Institute di Bethesda, nel Maryland. Si tratta di una dieta con effetti positivi sull’organismo, grazie al suo dimostrato potere di tenere sotto controllo i livelli della pressione sanguigna. Il segreto di questo regime alimentare è una dieta povera di tutti i fattori, soprattutto il sale, che potenzialmente aumentano la pressione, favorendo una condizione ipertensiva cronica. La ricerca scientifica ha dimostrato che anche la dieta vegetariana è utile per mantenere la pressione a livelli corretti.

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Promosse e bocciate

Segue nella classifica la dieta ideata dal National Institue of Aging per contrastare l’insorgenza di malattie neurodegenerative quali l’Alzheimer, agendo sui radicali liberi mediante un surplus di vitamine e antiossidanti.
Promossa anche l’intramontabile dieta mediterranea, che si classifica quarta, mentre viene totalmente bocciata la dieta vegana, all’ultimo posto della graduatoria in quanto non apporterebbe alcun beneficio e non aiuta un corretto mantenimento delle funzioni organiche, fattore che rappresenta uno dei discrimini più importanti.