L’Europa contro le ricerche di hotel su Google

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La Commissione europea dovrà verificare le procedure di visualizzazione delle offerte alberghiere sul motore di ricerca di Alphabet

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L’incubo peggiore di Google è rappresentato da due parole: posizione dominante. Con questi termini i burocrati internazionali hanno accusato Big G di favorire partner e inserzionisti durante specifiche ricerche su internet. L’ultima è arrivata nella seconda metà del 2015 quando il Parlamento Europeo ha chiesto a Google di giustificare alcuni movimenti nel mercato del digitale, con riferimento anche alla prenotazione di servizi alberghieri. Ma non solo: la multinazionale ha dovuto offrire prove esaustive sul perché alcune versioni di Android arrivano con pre-installate app peculiari, che in un certo senso precludono alla concorrenza (come ad esempio Chrome). Alla fine di agosto Google ha inviato una relazione al Parlamento, che ora ha chiesto alla Commissione di procedere con le analisi e decidere in merito alle accuse mosse al gigante di Mountain View.

Freddo russo

Ma è tutto il continente a soffiare sul collo del motore di ricerca. Anche da Mosca c’è chi parla di posizione dominante in merito all’impossibilità, per alcuni competitor, di caricare in automatico il proprio software su smartphone tablet con il robottino verde. Non a caso l’avvio dell’operazione si deve a Yandex, player nazionale tra i più temibili concorrenti di Google al mondo. Sotto la lente dell’antitrust russo ci sono dunque gli accordi che l’azienda USA prende con altre aziende, per permettere l’inserimento di applicazioni proprietarie a discapito di tutte le altre.

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