Il “.cloud” è disponibile per tutti

.cloud

Il 16 febbraio dalle ore 16, il dominio .cloud sarà pubblico a tutti gli effetti e si aprirà la corsa per assicurasi i domini di proprio interesse

Aruba annuncia il lancio pubblico del dominio “.cloud”: a partire da domani, 16 febbraio, prende il via la fase di General Availability.

TI PIACE QUESTO ARTICOLO?

Iscriviti alla nostra newsletter per essere sempre aggiornato.

Si tratta della fase di lancio pubblico in cui vige la regola del “first come – first served”, per cui chiunque potrà registrare quanti e quali nomi a dominio desidera, senza limiti, restrizioni o pre-requisiti: il dominio sarà aperto a tutti, siano essi aziende, professionisti, associazioni e privati cittadini.

Con il cloud che diventa sinonimo di Internet, il target si amplia e comprende tutto e tutti, chi desidera lanciare un progetto nuovo e innovativo, chi vuole fare evolvere il proprio business facendo leva sui concetti propri del cloud, chi semplicemente mira a dare un’immagine nuova e più moderna al proprio sito web usando un personale dominio .cloud.

I domini .cloud saranno disponibili ad un prezzo di lancio di soli 6,99 euro fino al 29 febbraio, costo che oltre al dominio stesso, include la gestione DNS o redirect e l’assistenza gratuita h24. Numerosi sono i servizi associabili, tra cui piani di hosting con applicazioni per realizzare siti, blog e forum, PEC su dominio, email ed e-commerce.

Il mondo delle startup si è accorto delle potenzialità del settore: fin da subito hanno aderito al “programma Pioneer” realtà innovative tra cui AsWeSend, SeeJay e Cloudesire, ma anche aziende già affermate e famose nel mondo del web quali ePages e Ubuntu/Canonical.

Inoltre, durante la fase di Sunrise, iniziata il 16 novembre e terminata il 24 gennaio, riservata solo ai possessori di un marchio registrato, tutti i più noti brand al mondo hanno registrato un dominio .cloud, tra cui Intel, Apple, Visa, Amazon, Bosch, Cisco, IBM, Microsoft, Facebook, Twitter, Vodafone ed altri.

Leggi anche:  Twitter nel caos delle spunte, validati anche utenti deceduti

L’avvio dell’ultima e decisiva fase di disponibilità del dominio .cloud è stata così commentata da Stefano Cecconi, Amministratore Delegato di Aruba: “Il termine cloud, pur essendo di matrice inglese, è diventato di uso comune anche in italiano, come sinonimo di innovazione e modernità associata ad Internet e alle sue tecnologie, delle quali rappresenta già il presente e sempre più il futuro. – Continua Cecconi – Ci aspettiamo un picco di registrazioni nei giorni immediatamente successivi al lancio, proprio perché d’ora in avanti i domini saranno registrati in tempo reale secondo l’ordine di arrivo delle richieste, per cui chi vorrà essere certo di trovare disponibili i nomi desiderati si muoverà subito”.

Una campagna televisiva e radiofonica a supporto della novità è attiva  su La7 e Radio Dimensione Suono attraverso le pillole da 15 secondi che sottolineano come il .cloud rappresenti l’evoluzione del web, soprattutto rispetto a domini classici come il .com, nato nel 1985. Dopo oltre 30 anni, l’era di Internet ha un nuovo protagonista che può offrire tutte le possibilità dei nomi a dominio, anche di quelli più appetibili.