A pochi giorni dal primo caso di contagio del virus Zika, i ricercatori cinesi sono già riusciti a isolare isolare e a mappare l’agente patogeno

Subito dopo il caso del turista colpito dalla patologia dopo essersi recato in Venezuela il 9 febbraio scorso, gli scienziati cinesi non hanno perso tempo e hanno dimostrato ancora una volta il livello avveniristico raggiunto da questo Paese nell’ambito della ricerca medica.

Gli studiosi sono riusciti infatti a isolare e a mappare l’agente patogeno, arrivando a definire con precisione anche le varianti genetiche capaci di consentire al virus la trasmissione e la possibilità di evolvere nella patologia.

La speranza di arrestare una pandemia

Nel frattempo il primo e unico paziente cinese affetto da Zika è già stato dimesso e sta bene: il caso ha rappresentato la chiave inconsapevole di accesso alla risoluzione di una potenziale pandemia su scala mondiale. La mappatura della sequenza del genoma condotta dagli scienziati cinesi sui campioni organici prelevati potrebbe infatti aprire la strada alla creazione di un vaccino specifico e portare alla risoluzione dello stato di emergenza in America Latina.

Così i ricercatori cinesi, mentre il resto della comunità scientifica era impegnato a capire se esista un legame tra Zika e microcefalia infantile, hanno offerto una speranza concreta per la fine di questa epidemia di proporzioni globali.

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