Google rende omaggio ad Alda Merini, con un Doodle che ricorda la sua nascita il 21 marzo 1931
Un’illustrazione semplice e poetica, dai toni sobri ma eleganti, per ricordare una personalità complessa e ribelle, quella della poetessa milanese in costante lotta fra le regole della borghesia e la sregolatezza delle sue opere. “Ho la sensazione di durare troppo, di non riuscire a spegnermi: come tutti i vecchi le mie radici stentano a mollare la terra. Ma del resto dico spesso a tutti che quella croce senza giustizia che è stato il mio manicomio non ha fatto che rivelarmi la grande potenza della vita.”
La vita di Alda Merini è un susseguirsi continuo di problemi di natura psichiatrica ed è costellata di esperienze tragiche e acciacchi fisici, che la tormentarono per anni. Un’esistenza dominata da una surreale follia, a cuicome se non bastasse si uniscono anche problemi economici.
Una voce underground
quest’ultima per nulla immaginata. Alda aveva iniziato a scrivere i suoi primi versi appena sedicenne, ottenendo già discreto riscontro. Il successo arriva grazie al passaparola dei salotti che la portano fino a Giacinto Spagnoletti, considerato ancora oggi il suo scopritore. La sua può essere considerata una carriera underground, una voce tagliente che era in grado di graffiare solo con le parole, le uniche con cui riusciva in effetti a smuovere la coscienza del lettore. Alda Merini scrive così decine e decine di raccolte, libri e antologie. Muore il primo novembre del 2009, lasciando un vuoto incredibile nelle letteratura italiana, tanto che Moravia avrebbe detto che “di poeti come lei ne nascono uno ogni secolo”, come durante i funerali di Pier Paolo Pasolini.
