Eni Clean Sea: dai laboratori di ricerca Eni all’applicazione industriale

eni Clean Sea

Avviato il monitoraggio delle acque del Mediterraneo e dell’Africa Occidentale

Clean Sea, tecnologia proprietaria ideata dai laboratori di ricerca Eni, sarà per la prima volta utilizzata per il monitoraggio ambientale marino e per le ispezioni delle installazioni offshore (“asset integrity”) nel Mediterraneo e nell’Africa Occidentale. Clean Sea, che è il risultato di uno dei più recenti progetti R&D di Eni per la caratterizzazione e protezione ambientale, assicura una migliore tutela dell’ambiente marino grazie all’ aumento di qualità e quantità dei dati ambientali raccolti a un costo minore rispetto alle tecnologie tradizionali.

TI PIACE QUESTO ARTICOLO?

Iscriviti alla nostra newsletter per essere sempre aggiornato.

Clean Sea può essere infatti impiegato utilizzando navi di supporto di dimensioni estremamente ridotte, diminuendo i costi legati alla logistica ed offrendo un’opzione vantaggiosa dal punto di vista economico rispetto alle tecnologie attualmente in uso. Può essere adottato in quegli ambienti marini dove si rendano necessari un’ispezione e un monitoraggio della qualità dell’acqua accurati, ampliando il proprio campo di applicazione anche ad ambiti diversi da quello tradizionale dell’Oil&Gas.

Il robot, con tecnologia testata con successo in diversi ambienti marini, è un veicolo subacqueo avanzato caratterizzato da sensori intercambiabili, progettato per usare un unico sistema integrato veicolo/sensori.  Inoltre ha la capacità di variare in tempo reale ed in maniera autonoma la propria strategia di missione, in funzione della risposta dei sensori, ottimizzando il costo e la durata della rilevazione.

Clean Sea può essere usato in modalità AUV (Autonomous Underwater Vehicle – veicolo autonomo sottomarino) o ROV (Remotely Operated Vehicle – veicolo telecomandato controllato in superficie) risultando quindi più versatile delle tecnologie unicamente ROV.

Eni realizzerà due basi logistiche, in Angola per la regione dell’Africa occidentale, e in Sicilia, per la regione del Mediterraneo, con un team operativo dedicato alle attività di routine globali.

Leggi anche:  Re-Generation, il progetto pilota tutto italiano per rimettere a nuovo i robot usurati

Per il bacino del Mediterraneo Clean Sea verrà gestito a Gela da Enimed. A partire dal primo trimestre 2016, due squadre si occuperanno della manutenzione e del funzionamento del veicolo fornendo sostegno ai servizi subacquei in tutto il Mar Mediterraneo. Tra le operazioni pianificate, le ispezioni di routine lungo la costa e i rilevamenti del fondale marino e delle acque ai fini del monitoraggio ambientale.