GFT: con i Big Data miglioriamo il mondo finanziario

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Presente all’ABI LAB Forum 2016, l’azienda ha mostrato come l’informazione digitale può incrementare lo studio delle relazioni tra assicurazioni e clienti

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Come i Big Data stanno cambiando il settore bancario? La risposta arriva dal Gruppo GFT, presente alla dodicesima edizione di ABI Lab Connecting Conference Forum 2016. Uno dei focus della due giorni dedicata ai nuovi scenari e trend del mercato ICT per il settore bancario sono proprio i Big Data, come contenuto di valore nell’interazione con i clienti. Digitalizzazione, accesso uniforme al web, social network, marketing multicanale; queste e altre sono le “cause” che hanno spinto il settore bancario ad accogliere un’evoluzione sistemica verso nuove piattaforme di gestione e comunicazione, non solo nel canale esterno ma anche interno.

Durante “Be Digital! La banca digitale in Europa”, Dante Laudisa, Direttore Marketing e Comunicazione GFT Italia, è intervenuto sul tema “Analisi delle relazioni: uno strumento di supporto real time alle relazioni tra soggetti, sfruttando la tecnologia Big Data”, con lui anche Franco Saracco, Director di GFT Italia, che ha presentato alcuni casi concreti di attivazione di soluzioni innovative, soprattutto nel processo di concessione e gestione del credito e nella pratica di fido da parte degli Istituti bancari.

“Volume, velocità e variabilità sono le tre parole chiave che segnano lo scenario attuale dei Big Data – spiega Laudisa – ciò ha comportato un dislivello evidente tra le competenze possedute dalle persone e l’offerta bancaria nazionale. Ogni giorno riceviamo una vasta mole di numeri che non sempre il settore finanziario riesce a tradurre in concetti di valore”. GFT ha sviluppato un approccio tecnico-pratico, basato su una tecnologia open-source, che ha dato vita ad uno strumento di integrazione, analisi e controllo dei dati assicurativi e finanziari nell’ambito di un contesto più ampio di indagine di frode assicurativa.

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I risultati, ottenuti grazie ai Big Data, restituiscono una serie di legami che riescono ad evidenziare se, e dove, ci sono congruenze con diversi differenti, che hanno denunciato un sinistro. Grazie all’utilizzo di Hadoop per lo storage e l’elaborazione dell’informazione, di modelli NoSQL e di una primaria indagine sui social network, GFT è riuscita a valorizzare il patrimonio informativo già esistente (i dati sui clienti) attraverso l’integrazione di dati ottenuti esternamente e arricchiti dalle connessioni realizzate dai Big Data.

“Il web e il social sono fonti di informazioni primarie – continua il Direttore Marketing – ma bisogna saper valutare quali spunti possono essere realmente utili e, soprattutto, se si tratta di contenuti affidabili. Con un approccio del genere, il nostro lavoro è giunto a formulare delle considerazioni particolari che, nella case history evidenziata, permettono davvero di migliorare l’approccio funzionale ad un riscontro di frode assicurativa”.

Ma i Big Data sono anche uno strumento per alimentare valutazione più precise ed accurate nel mondo bancario, riducendo costi e tempistiche in ambito segmentazione della clientela e gestione del rating. A spiegarlo è Franco Saracco che ha presentato un caso concreto di applicazione di architetture Big Data per supportare le modalità di segmentazione “regolamentare” della clientela (segmentazione AQR, Basilea 3 e Rating), e l’intero sistema di attribuzione dei rating di controparte. “Attraverso una architettura tecnico-applicativa basata su uno strumento di calcolo centralizzato SENTYS e un’architettura Big Data abbiamo sia uniformato l’utilizzo di modelli di calcolo sia realizzato simulazioni su profondità storiche significative. Sempre con grande flessibilità e scalabilità. Solo in questo modo le nuove tecnologie possono realmente portare vantaggi ad ambiti di varie dimensioni e con necessità differenti”.

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Il Gruppo GFT è leader nella consulenza al settore finanziario per l’attivazione di processi di trasformazione digitale. I servizi offerti vanno dalla consulenza vera e propria al supporto tecnologico e concreto fino all’implementazione di opzioni di application management. Negli ultimi anni la compagine italiana si è spinta molto a studiare nuovi metodi di integrazione dei Big Data all’interno del panorama bancario, cercando di accogliere spunti già evidenti a livello europeo e segnando la via per nuovi scenari.