La guerra distrugge, la Realtà Virtuale ricostruisce

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Seppur solo in digitale, gli sviluppatori hanno riportato in luce il Museo di Mosul, distrutto a febbraio dall’Isis

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Il Museo di Mosul era il secondo più grande edificio atto a conservare molta storia del Medio Oriente. Distrutto dai militanti dell’Isis nel febbraio del 2015, ora è rinato in digitale, grazie alla Realtà Virtuale. Luogo in cui venivano esposti molti artefatti culturali unici nella storia dell’Iraq, i terroristi dell’auto-proclamato stato islamico, avevano deciso di cancellare per sempre quella cultura, distruggendo statue e opere di estremo valore storico. Ora, con il progetto RecoVR, il Museo di Mosul rinasce in virtuale, con l’obiettivo di far ricordare a tutti le bellezze e i reperti vandalizzati dall’Isis.

Con i Gear VR di Samsung

“RecoVR Mosul è un grande esempio di come la tecnologia possa donare nuova luce ad opere passate, distrutte senza motivi, così da permettere alle generazioni future di non dimenticare l’essenza di un popolo e la loro storia” – spiegano dall’Economist, partner dell’iniziativa. Il team di RecoVR Mosul ha utilizzato foto e materiale di archivio per ricreare rappresentazioni molto accurate delle singole stanze e dei corridoi che ospitavano le opere. Con un paio di Gear VR tutti ora possono rivivere l’esperienza del museo, camminando attraverso le esibizioni e ascoltando le spiegazioni delle ricostruzioni digitali. C’è anche un lato social intorno al progetto. Sul sito di RecoVR tutti chiunque sia in possesso di materiale fotografico e video sul Museo di Mosul può inviarlo così da migliorare ancora di più l’ambiente sviluppato. “Più foto abbiamo e più potenziale di ricreare contesti 3D fedeli e densi di particolari” – ha detto Matthew Vincent, tra i fondatori di Project Mosul.

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