Per quasi un italiano su due il dolore non passa e diventa cronico

Nella maggior parte dei casi si tratta di dolori legati a patologie di natura artrosica, come mal di schiena o alle articolazioni. Il dato più sorprendente che emerge dall’indagine Pain in Italy è però che ben il 33% non si cura nella maniera appropriata.

Cure non adeguate

I dolori sono spesso di intensità media o forte e possono durare per mesi. L’indagine ha messo in luce che anche coloro che seguono cure assumono terapie non appropriate, con un uso eccessivo di farmaci antinfiammatori non steroidei (Fans), rischiando di affaticare e danneggiare stomaco e cuore.

La ricerca, promossa dal Movimento consumatori, in collaborazione con il Centro Studi Mundipharma, è stata effettuata da ottobre a dicembre su un campione di 2.200 italiani adulti (52,5% donne) attraverso un questionario online e interviste in 8 città italiane (Torino, Milano, Livorno, Roma, Foggia, Andria, Palermo, Caltanissetta).

L’obiettivo è quello di delineare un quadro della “malattia dolore” in Italia, dieci anni dopo “Pain in Europe”, che aveva rilevato il problema nel 26% della popolazione.

«E’ aumentata in modo rilevante la percentuale di cittadini con dolore persistente – commenta Vittorio Schweiger, Ricercatore universitario e Direttore Struttura Semplice Terapia del Dolore, Azienda Ospedaliero Universitaria Integrata di Verona. “Vi è inoltre una prevalenza di patologie artrosiche, come mal di schiena o problemi alle articolazioni, e una sofferenza di grado severo in quasi metà degli intervistati”.

Sottovalutato il monitoraggio del dolore

L’indagine ha rilevato che oltre nel 60% dei casi la sintomatologia dolorosa non viene misurata in maniera costante durante ogni visita, contravvenendo a quanto stabilisce la Legge 38, che invita a monitorare con regolarità l’andamento del dolore per poter definire il corretto percorso terapeutico.

“Nonostante molto si sia fatto per divulgare la cultura della valutazione del dolore – prosegue Schweiger – tale aspetto è ancora sottovalutato, con una rilevante percentuale di pazienti in cui la sofferenza non viene mai misurata o misurata raramente, impedendo di fatto un trattamento e un monitoraggio della sintomatologia».

Per chi soffre di dolori cronici alla schiena o alle gambe, spesso sopportati con rassegnazione e frustrazione, esiste  la possibilità di curarsi con un neurostimolatore midollare senza fili, impiantato per la prima volta due abbi fa al Barolat Neuromodulation Institute Europe, presso la clinica “Le Betulle” di Appiano Gentile (Como).

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