IBM, Watson sbarca anche in Italia

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Dopo il primo centro a Monaco dedicato all’Internet of Things, le tecnologie cognitive del supercomputer Watson di IBM arrivano a Milano, nell’area Expo, per occuparsi dell’ambito Sanità

È dedicato all’ambito Health, cioè tutto ciò che attiene alla Sanità, il secondo centro che verrà realizzato in Europa per ospitare i sistemi cognitivi di IBM Watson, il supercomputer in grado sia di vincere nei quiz televisivi sia di elaborare grandi masse di dati per affinare la ricerca contro il cancro. L’accordo relativo alla nascita del Centro di Eccellenza Europeo di Watson Health, che sarà ospitato nelle strutture alle porte di Milano dove si è tenuto l’Expo 2015, è stato siglato il 31 marzo a Boston da Ginni Rometty, Ceo mondiale di IBM, e dal Presidente del Consiglio italiano, in visita in questi giorni negli Stati Uniti. “L’investimento da parte di IBM è fino a 150 milioni di dollari, mentre i dettagli dell’impegno saranno definiti nell’arco dei prossimi tre mesi: con il Governo italiano ci siamo dati la scadenza del 30 giugno per completare tutto”, ha spiegato Enrico Cereda, amministratore delegato di IBM Italia, in una conference call da Boston per illustrare alla stampa italiana i termini dell’intesa. Tra i dettagli da definire vi è anche quello relativo al numero di posti di lavoro che potranno essere creati in Italia, su cui Cereda ha spiegato che “dato che il Centro sarà analogo a quello di Boston che sarà inaugurato ufficialmente nei prossimi giorni, si può ipotizzare un impiego di circa 7-800 persone”.

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Collaborazione pubblico-privato

“Oltre che orgogliosi siamo molto entusiasti di questo progetto, in quanto combina due elementi fondamentali per l’innovazione: da una parte la tecnologia cognitiva, nella quale IBM è oggi il leader incontrastato, e uno dei migliori sistemi sanitari a livello mondiale”, ha proseguito Cereda. Tra gli ambiti in cui opererà il Centro di Eccellenza Europeo di Watson Health, vi sono “gli strumenti di oncologia predittiva, gli studi sulle malattie neurodegenerative e le terapie virali, con la possibilità di utilizzare tutti i brevetti IBM, nella prospettiva di creare un circolo virtuoso di collaborazione tra pubblico e privato”, ha sottolineato Cereda, precisando che le possibili aree specifiche di intervento sono quattro: “prevenzione e benessere, modelli assistenziali, medicina avanzata, e l’individuazione di un modello sostenibile per il Servizio Sanitario Nazionale”. Ma non solo: “l’eccellenza IBM nell’ambito delle tecnologie cognitive spinge per una loro applicazione anche nella Pubblica Amministrazione, per portare un importante contributo alla trasformazione digitale”, ha fatto notare Cereda.

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L’eredità di Expo

Specificando che “l’impegno congiunto tra IBM e Governo italiano prevede di partire al più presto possibile con l’operatività del Centro”, il numero uno di IBM Italia ha poi spiegato che la scelta dell’area Expo è stata dettata dalla volontà di sfruttare gli investimenti che sono stati effettuati per l’Esposizione Universale dello scorso anno, “anche se avremmo potuto realizzare il centro in un’altra area”. Come noto, qualche mese fa è stato annunciato che nell’area ex-Expo si insedi un polo internazionale di ricerca e tecnologia applicata denominato Human Technopole, che potrà senz’altro costituire un’altra fonte di sinergie e collaborazioni.