Ora legale, ecco perché sarebbe meglio abolirla

La carenza di sonno porta il cervello ad uno stato paragonabile a quello dell’ubriachezza

E’ quanto emerso da uno studio condotto da University of Oxford e Royal Society for Public Health, che ha evidenziato le conseguenze dell’alterazione del ciclo sonno-veglia sul nostro organismo.

Ubriachi di sonno

Sono 9 milioni gli italiani che soffrono di insonnia cronica e ognuno di noi avrà sperimentato almeno una volta la sensazione di perdita di lucidità mentale e smarrimento dopo una nottata insonne. Inoltre il recente passaggio all’ora legale ogni anno fa registrare un aumento di casi. La ricerca mostra come periodi di veglia prolungati inducano alterazioni organiche nel nostro cervello simili a quelle prodotte dall’assunzione eccessiva di alcol.

Basterebbe non dormire per 17 ore consecutive perché il cervello subisca cambiamenti simili a quelli determinati da un tasso alcolemico pari a 0,05%, mentre un’intera giornata senza dormire mai porta a livelli di lucidità mentale pari ad un tasso alcolemico di 0,1%. Se questo stato non è certo da coma etilico, tuttavia è sufficiente a creare disorientamento e confusione in chi lo sperimenta. Numerosi studi hanno messo in luce l’importanza di una buona qualità del sonno: dormire poco causi danni cerebrali, al punto che addirittura rimpicciolisce il cervello, così come aumentano le  probabilità di sviluppare malattie cardiache, diabete e cancro; d’altra parte, dormire bene giova alle attività cerebrali, rinforzando la memoria e migliorando le capacità di apprendimento.

Contare le pecore non serve a niente

Per scongiurare questo stato di ebbrezza da insonnia, in aumento tra i più giovani e pericoloso soprattutto se si decide di mettersi al volante in queste condizioni, gli esperti suggeriscono di provare a bere latte prima di coricarsi, che sarebbe un toccasana per conciliare il sonno. Niente “conta delle pecore”, invece, che sarebbe solo un sistema popolare, privo di fondamenti scientifici.

Alla luce di questo studio risulta più comprensibile il motivo per cui la letteratura e il cinema spesso imputano alla carenza di sonno la nascita di impulsi folli nell’uomo.

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