In Italia l’Internet of Things vale 2 mld di euro

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Nel 2015 il settore del’Internet of Things ha raggiunto un valore di 2 miliardi di euro. Crescono soprattutto termostati connessi e smart car

L’Internet of Things si sta diffondendo capillarmente nel nostro Paese e ha generato un fatturato di 2 miliardi di euro nel 2015, in crescita del 30% rispetto all’anno precedente. I dati sono stati diffusi dal Politecnico di Milano, che ha anche evidenziato un aumento del 28% dei dispositivi connessi (5.5 milioni di unità). Nel 2020 il numero di oggetti smart dovrebbe superare la soglia dei 20,8 milioni.

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A dominare il settore dell’Internet of Things troviamo i contatori del gas intelligenti, attualmente installati in 1.2 milioni di case italiane, e i cosiddetti Smart Asset Management, ovvero i sistemi per la manutenzione da remoto. Al secondo posto si piazzano le automobili connesse (+24%). In Italia circolano 5.3 milioni di vetture smart, circa un settimo di tutti i mezzi presenti sul nostro territorio. La maggior parte dei veicoli risulta “intelligente” grazie all’installazione di “scatole nere” fornite dalle aziende nel settore delle assicurazioni. Sul gradino più basso del podio in termini di ricavi troviamo i dispositivi per lo Smart Building, che rappresentano il 18% del mercato. Completano la classifica la Smart Logistic (11%) e gli strumenti per Smart City e Smart Environment (9%).

Come ha sottolineato Alessandro Perego, direttore scientifico degli Osservatori Digital Innovation del Politecnico di Milano, il dato importante non è tanto l’aumento delle soluzioni di Internet of Things quanto il “consolidamento delle basi per lo sviluppo su tutti i fronti: città consumatori e imprese” avvenuto attraverso iniziative come “l’installazione di nuove reti di comunicazione in alcune città e l’evoluzione dell’offerta per la Smart Home”.

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