Chiamata anche “paleo-dieta”, il regime alimentare pre-agricolo adottato dagli uomini primitivi sarebbe un toccasana per le donne in menopausa

Il segreto per perdere peso e scongiurare il rischio di diabete e malattie cardiovascolari è adottare una dieta paleolitica durante la menopausa. Un regime che gioverebbe anche alle donne sovrappeso e obese, secondo uno studio della Umeå University, in Svezia, presentato al novantottesimo meeting annuale della Endocrine Society a Boston.

Esistono diverse varianti di questa dieta, che è principalmente a base di carne magra, pesce, uova, verdure, frutta , noci e frutti di bosco, con semi di colza, olio di oliva e avocado come grassi aggiuntivi. Vengono invece aboliti dalla dieta i latticini, cereali, sale, grassi e zuccheri raffinati. In pratica si può dire che si tratti di una sorta di dieta mediterranea, i cui benefici sono ormai noti a tutti al punto che si pensa possa ringiovanire il cervello di 5 anni. E’ stata persino fornita la “prova scientifica” che la dieta mediterranea allunga la vita e ne sono la dimostrazione vivente gli ultracentenari raddoppiati negli ultimi anni grazie a questa scelta alimentare.

Contro diabete e malattie vascolari

La paleo-dieta sarebbe eccezionale per chi ha bisogno di perdere peso, soprattutto l’accumulo di grasso addominale, migliorare i valori di acidi grassi riducendo il rischio di diabete e malattie cardiovascolari.

Los studio ha interessato un campione di 70 donne in menopausa obese, per 24 mesi, divise in due gruppi. Al primo e’ stata assegnata una dieta di tipo paleolitico, in cui il 30% di energia proveniva dalle proteine e il 40% dai grassi insaturi, al secondo una dieta in cui 15% di energia veniva dalle proteine e il 55% dai carboidrati. Se è vero che entrambi i gruppi hanno perso peso, le donne che avevano seguito la dieta ‘paleo’ sono risultate meno a rischio di diabete e malattie cardiovascolari, con livelli inferiori di acidi grassi resistenti all’insulina.

“La dieta paleolitica, ad alto contenuto di acidi grassi polinsaturi, può avere benefici a lungo termine sui disturbi correlati all’obesità, tra cui la riduzione del rischio di diabete e malattie cardiovascolari” spiega infatti l’autrice della ricerca, Caroline Blomquist.

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