Uno studio americano ha pensato di ricostruire i canali di trasmissione tra cervello e aree predisposte al movimento impiantando un chip nel paziente

L’idea è quella di riabilitare la comunicazione tra cervello e arti, che nella maggior parte dei casi di paralisi congenita o patologica non sono più in grado di muoversi autonomamente non per un difetto di articolazioni ma per un deficit di trasmissione: i canali risultano lesionati o addirittura distrutti.

Ecco perché il gruppo di ricerca facente capo al Battelle Memorial Institute e la Ohio State University hanno pensato di ripristinare il passaggio di impulsi cerebrali all’arto, arrivando a restituire al giovane Ian Burkhart le funzionalità motorie della mano destra, perse a causa di un incidente che aveva completamente paralizzato il ragazzo dal torace in su. Questo non è il primo caso in cui la ricerca si ingegna per riabilitare pazienti paralizzati: lo scorso settembre negli Stati Uniti un uomo paraplegico è tornato miracolosamente a camminare grazie al sostegno di una tuta bionica comandata dal cervello, mentre l’anno precedente un uomo ha recuperato l’uso delle gambe grazie ad un trapianto di cellule staminali del naso.

Trasmettere direttamente dal cervello

Inserendo un chip nel cervello gli scienziati hanno evitato il normale transito degli stimoli elettrici attraverso al spina dorsale, facendoli arrivare direttamente agli arti, consentendo al giovane paralizzato il recupero totale della mano destra.

Si tratta di una scoperta rivoluzionaria, che dimostra come anche in casi gravi di paralisi si possa sostituire il funzionamento delle cellule del midollo osseo con un dispositivo hi-tech che manda i segnali direttamente agli arti paralizzati.

Su Nature si parla proprio della portata di questo risultato, che porterà a considerare temporanea una condizione prima ritenuta permanente, nei casi in cui non si rivelino altri danni fisiologici agli arti coinvolti.

Leggi anche:  Soffrire di insonnia: il problema di un italiano su tre