Uno studio dell’Università del Kentucky ha dimostrato che l’esercizio fisico riduce le possibilità di sviluppare il morbo di Alzheimer

Tra i numerosi benefici che l’organismo può trarre dalla pratica sportiva, una ricerca pubblicata sulla rivista NeuroImage ne ha scoperto un altro molto importante. Se troppa attività fisica fa male quanto uno stile di vita sedentario, avvelenando il sangue, correre è di grande aiuto non solo al cuore, ma anche al cervello.

Maggior afflusso di sangue al cervello

Lo studio ha esaminato un campione 30 adulti, uomini e donne, di un’età compresa tra i 50 e i 69 anni, sottoposti a test medici a cuore, polmoni e cervello durante una corsa sul tapis roulant.

I test hanno evidenziato che nei soggetti più allenati il sangue scorreva verso il cervello in maggior quantità rispetto agli altri.

Un altra ricerca, condotto al National Institutes of Health del Mayland, ha preso in esame due gruppi separati di cavie da laboratorio: il primo rinchiuso in gabbie dotate di ruota per correre, il secondo in gabbie prive di ruota. Da un’analisi dell’ippocampo, una delle prime aree del cervello intaccate dall’Alzheimer, è emerso che le cavie del primo gruppo, che avevano usato la ruota, presentavano un numero di cellule cerebrali tre volte maggiore dell’altro gruppo.

Basta una passeggiata a settimana

Ad ulteriore conferma di questa tesi arrivano le conclusioni di un altro studio condotto dall’Università di Pittsburgh, che sostiene basti una sola passeggiata tre volte alla settimana può aumentare le dimensioni dell’ippocampo e di altre aree essenziali fino al 2%, che significa “ringiovanire” il cervello di circa due anni.

Claire Walton, dell’Alzheimer Society, è dello stesso parere:

“Sappiamo che una regolare attività fisica riduce il rischio di sviluppare la demenza senile. Tra tutti gli accorgimenti che possiamo adottare nel nostro stile di vita, l’esercizio è sicuramente tra i migliori”.

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