Uno studio della Columbia University di New York ha individuato le “armi” con cui i tumori aggirano i farmaci

Perché è così difficile sconfiggere il cancro con le terapie? Un team di scienziati americani ha condotto uno studio per capire quali meccanismi si nascondono dietro alla farmaco-resistenza dei tumori. La ricerca è partita dall’analisi molecolare di quasi 1.200 forme di cancro al momento della prima diagnosi, a partire da una delle forme più aggressive di tumore al cervello. Lo studio, che apre la strada a nuove possibilità terapeutiche, è stato condotto dall’italiano Antonio Iavarone, uno dei precursori negli studi sul Dna tumorale. Nuove speranze per la lotta contro i tumori arrivano anche da uno studio del Mit di Boston, grazie alla possibilità di programmare le cellule in modo da reagire alla minaccia del cancro reagendo con maggior efficacia rispetto a quanto farebbero naturalmente.

Lo studio del Dna tumorale

“Stiamo analizzando il Dna dei tumori al cervello detti ricorrenti, cioè che ritornano dopo una prima fase di terapie”, ha spiegato Iavarone. “Finora avevamo analizzato il materiale genetico di quasi 1.200 tumori cosiddetti alla prima diagnosi. Ora è iniziata la fase successiva con l’obiettivo di confrontare il Dna del tumore prima e dopo il trattamento”.

Studiando un centinaio di forme di cancro ricorrenti, gli scienziati hanno constatato che quelle più aggressive non sono più sensibili alle terapie. La spiegazione è semplice: i tumori si trasformano sviluppando alterazioni genetiche che li rendono resistenti ai farmaci.

Iavarone spiega che è “come se avesse imparato a difendersi e ad aggirarli”. La speranza è quella di arrivare a conoscere approfonditamente queste alterazioni per sviluppare terapie personalizzate.

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