IBM Quantum Experience ci avvicina al quantum computing

L’azienda americana sta per lanciare un servizio in cloud che sfrutta la potenza di calcolo di Watson, il computer quantico pronto a cambiare l’IT

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Se il quantum computing (o computer quantico) è ancora lontano dal solcare le nostre case, IBM pensa che sia il momento, per tutti, di testarne le potenzialità. Ed è per questo che ha deciso di lanciare un’importante iniziativa, volta ad offrire a tutti un servizio di cloud computing basato su Watson, il suo famoso sistema quantico. Si chiama IBM Quantum Experience ed è il servizio aperto (dai costi ancora non conosciuti) che pone al centro delle sue attività un processore quantistico composto da cinque qubit. Il sistema è localizzato presso il Watson Research Center di IBM a New York ed è il risultato degli sforzi compiuti da Big Blue nel corso degli anni. L’obiettivo non è solo quello di vendere una piattaforma a pagamento che utilizza la tecnologia quantica, ma accelerare il più possibile verso la concretizzazione di una macchina che possa davvero cambiare le sorti dell’IT, entrando nelle aziende e in centri di ricerca, prima che nelle case.

“I computer quantici sono decisamente diversi da quelli che siamo abituati a vedere oggi – ha spiega Arvind Krishna, senior vice president e direttore di IBM Research – non solo nelle sembianze ma in quello che possono fare. Il quantum computing diventerà prima o poi una realtà ed estenderà la potenza computazionale al di là dei limiti dell’immaginabile. Oggi diamo il via alla nascita del quantum cloud computing con l’accesso aperto ai sistemi sperimentali di IBM che renderanno più semplice per ricercatori e comunità avanzate portare avanti le innovazioni nei campi della fisica quantica, aiutandoci a capire come migliorare questo tipo di tecnologia”.

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Stando a quanto comunicato dall’azienda, IBM Quantum Experience è un’interfaccia che consente di collegarsi via cloud al sistema quantico di New York, testando le sue capacità per esperimenti e test diversi. Si tratta dunque di una piattaforma pensata per utenti esperti e non sicuramente per chi necessità solo di un po’ di storage sulla nuvola. Si tratta però di un inizio, e non è detto che nel prossimo futuro anche i cloud provider più famosi non possano sfruttare la potenza del computer quantico per offrire servizi più complessi.