Una ricerca americana evidenzia che il 45% dei casi di infarto è “silenzioso”

Questo tipo di attacco cardiaco non presenta una sintomatologia evidente, secondo quanto emerge da uno studio del Wake Forest Baptist Medical Center a Winston-Salem, in Carolina del Nord, pubblicato sulla rivista Circulation. Sono infarti non fulminanti che però aumentano il rischio di morte prematura in quanto chi ne soffre non viene curato in modo adeguato, per mancato riconoscimento della patologia. Nemmeno a posteriori sembra sia possibile riconoscere questo tipo di infarto, durante un elettrocardiogramma o una visita cardiologica.

Non si riconosce nemmeno a posteriori

I ricercatori hanno analizzato per anni il funzionamento del cuore di un campione di quasi 9.500 individui, selezionati per uno studio sull’aterosclerosi. Ne è emerso che 317 partecipanti hanno avuto un infarto silente, mentre 386 hanno registrato un attacco cardiaco con i classici sintomi clinici (dolore toracico, fiato spezzato, sudore freddo).

Il rischio di infarto silenzioso risulta più frequente tra gli uomini ma nelle donne è più pericoloso, triplicando il rischio di morte per cause cardiache e aumentando del 34% il rischio di decesso per cause generali. La pericolosità dell’infarto asintomatico, che lo rende ancora più insidioso di quello normale, risiede nel fatto che non venendo identificato nemmeno a posteriori, il soggetto non viene curato come un paziente reduce da infarto e non vengono ridotti fattori di rischio più comuni, quali fumo, peso in eccesso, diabete, pressione alta, colesterolo alto. Altri fattori che espongono l’organismo a rischio di infarto, che si potrà diagnosticare con un esame del sangue, sono la carenza di vitamina D e la statura, in quanto le persone basse sarebbero più esposte a problemi cardiaci. Sebbene i ricercatori dell’Università di Stanford abbiano scoperto una miracolosa proteina in grado di riparare il cuore dai danni subiti da un infarto, è sempre meglio adottare uno stile di vita che riduca le possibilità di rimanere vittima di un attacco.

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