La trasmissione dell’obesità avverrebbe per scambio di flora batterica intestinale

A sostenere questa singolare teoria sono i ricercatori britannici del Wellcome Trust Sanger Institute, che in uno studio pubblicato sulla rivista Nature hanno messo in luce come un terzo delle spore di questi microrganismi sia in grado di sopravvivere fuori dal nostro organismo.

Uno squilibri nel microbioma

Per arrivare a queste conclusioni gli scienziati hanno analizzato oltre 140 batteri diversi, arrivando a formulare una teoria rivoluzionaria secondo la quale alcune patologie legate all’equilibrio del microbioma, quindi anche l’obesità, che  si possano trasmettere con un contatto prolungato, come quello familiare. Non è un mistero che l’obesità sia in costante aumento fra la popolazione mondiale e rischi di diffondersi entro il 2030 come una vera e propria epidemia.

“Ci sono sicuramente malattie causate da uno squilibrio nel microbioma – ha spiegato al Telegraph Trevor Lawley, che ha coordinato lo studio – . Ad esempio le infiammazioni intestinali, o anche l’obesità, è una possibilità. Le persone che vivono nella stessa casa hanno un microbioma simile e la predisposizione genetica conta per il 7-13% in queste malattie. Ci sono sicuramente persone che sono più suscettibili alle malattie, e questo può derivare da una combinazione di fattori”.

Teoria vs Realtà

In realtà la trasmissione non è così facile. I ricercatori affermano che c’è un legame fra il corredo genetico dei batteri intestinali di una persona e il suo peso, e se questi batteri possono sopravvivere all’esterno del corpo come dimostrano allora il nostro sistema interno potrebbe essere influenzato. Quindi in conclusione lo studio non afferma che le spore saltino di persona in persona, ma evidenzia solo l’esistenza di questa potenzialità.

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