Rumundu: dopo il giro del mondo in bici, a giugno la Scuola per Innovatori Sociali

social innovation camp

A distanza di due anni dal giro del mondo in bicicletta compiuto in solitaria da Stefano Cucca, l’associazione Rumundu organizza e promuove ad Alghero un Camp internazionale per gli innovatori sostenibili

Sviluppare progetti a forte impatto sociale e stimolare l’isola a guardare oltre il modello di sviluppo legato all’industria che fino a oggi ha dominato le agende politiche. Questo l’obiettivo del Social Innovation Camp, la Scuola per innovatori sociali promossa dall’Associazione Rumundu e sponsorizzata dalla Fondazione di Sardegna, in programma ad Alghero (Sassari) dal 19 al 26 giugno presso la sede di Porto Conte Ricerche.

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Un’iniziativa ambiziosa, che affonda le proprie radici nell’agosto 2012 quando il progetto “Rumundu” venne selezionato tra i quattro finalisti della sezione “green” alla School di Mind the Bridge, a San Francisco: partito come idea embrionale di piattaforma di storytelling per il racconto e la condivisione di modelli di sviluppo economici alternativi a quello consumistico, si era poi trasformato in breve tempo nel famoso giro del mondo in bicicletta compiuto in solitaria dal triatleta Stefano Cucca nel 2013.

“L’idea aveva iniziato a prendere forma sui sali e scendi di Sausalito in quel di San Francisco insieme al direttore della Scuola di Mind the Bridge, Charles Versaggi, anche lui amante della bicicletta – racconta Stefano Cucca, fondatore di Rumundu – il quale mi suggerì di trasformare la piattaforma nell’avventura eccezionale che è stata poi il mio giro del mondo in bicicletta alla ricerca di storie e stili di vita sostenibili”.

Così, attraversando l’Europa, l’America, l’Asia, l’Oceania e l’Africa in 365 giorni e percorrendo circa 32.000 chilometri, sono nati i semi della seconda fase di Rumundu: “L’obiettivo di Rumundu oggi è quello di favorire la nascita di realtà che intendano contribuire a migliorare il mondo in cui viviamo – continua Cucca – Dalla cooperazione internazionale in Africa fino alla creazione di un Social Innovation Camp il passo è stato breve”.

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E così è nato il Social Innovation Camp, luogo di contaminazione e sperimentazione che coinvolgerà i partecipanti – fino a un massimo di 25 – per un’intera settimana, immersi nello spettacolare parco naturale di Porto Conte, ad Alghero. Solo 5 progetti, tra tutti quelli che faranno application, verranno selezionati e sviluppati concretamente nel corso delle 7 giornate di studio attraverso particolari “percorsi” di innovazione sociale che stimoleranno la creatività e le competenze dei singoli grazie all’attivazione di gruppi di lavoro facilitati da mentor e tutor.

Tra questi, hanno confermato la loro presenza Alex Giordano (Rural Hub), Dario Carrera (Impact Hub Roma), Enrico Canu (Banca Europea Investimenti), Filippo Magri (Magriturismo Education Farm), Francesca Medda (UCL London), Gordon D’Silva (Good Business Alliance – UK), Gregory Delaune (Innovation Exchange San Francisco), Mario Mariani (The Net Value), Antonio Solinas (Abinsula), Marcello Orizi (Prossima Isola), Nicola Pirina (Sardex), Fiorenzo Piu (Conforma), Paolo Pilia (Ammisa – Sant’Anna Pisa) e Vincenzo Di Maria (Commonground Srl). Partner dell’evento sono Porto Conte Ricerche, Open Campus (powered by Tiscali), Andalas de Amistade, Impact HUB Roma, Rural Hub, Impact HUB Siracusa, Conforma, Camera di Commercio Nord Sardegna, Project Ahead e The Net Value.

Una full-immersion impegnativa ma anche coinvolgente, grazie all’alternarsi di momenti di studio a momenti di relax, dalle escursioni alle gite in barca fino alle serate davanti a tramonti da sogno. I partecipanti potranno soggiornare nella foresteria di Porto Conte Ricerche e beneficiare di un trattamento mezza pensione (colazioni, pranzi e cena di benvenuto). Grazie al contributo della Fondazione  di Sardegna, inoltre, la quota di partecipazione sarà di €900 per chi si iscriverà entro il 31 maggio (sarà invece di €1.200 per chi effettuerà l’iscrizione dopo questa data). Termine ultimo per le iscrizioni sarà l’8 giugno.

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“Rumundu si propone oggi come facilitatore di processi di innovazione sociale per imprese, privati e pubbliche amministrazioni che vogliano contribuire, attraverso lo sviluppo delle proprie idee, al miglioramento della qualità della vita delle persone – conclude Stefano Cucca – Con la cooperativa sociale Rumundu si stanno portando avanti progetti di integrazione e cooperazione internazionale sia in Italia che all’estero e al tempo stesso si contribuisce, attraverso una fase consulenziale di affiancamento, a favorire la crescita di aziende e startup caratterizzate da elementi di social innovation”.

E tra i tanti progetti nel cassetto, anche una Scuola Internazionale sull’innovazione sociale del Mediterraneo in grado di ospitare in futuro studenti da tutto il mondo.