Legambiente lancia l’allarme per lo stato dei litorali italiani, erosi per 8km all’anno

La cementificazione priva di regole è una tendenza che nel corso degli anni ha preso sempre più piede, favorita dalla spinta dal desiderio di molti di abitare in case da sogno affacciate direttamente sulla costa. Eppure questo fenomeno sta lentamente ma progressivamente “mangiandosi” i nostri litorali e, nonostante decenni di moniti e denunce, le coste si stanno affollando di edifici.

Un fenomeno inarrestabile

Ecco perché Legambiente lancia un allarme, denunciando il fatto che il 51% del nostro meraviglioso patrimonio costiero risulta già eroso dal cemento, con prospettive future tutt’altro che rosee. L’edilizia abusiva e i successivi condoni, stanno determinando un’ulteriore erosione delle coste destinata con una velocità pari a 8 km l’anno, destinata a crescere in maniera costante e inesorabile.

L’Italia vanta ben 7 mila km complessivi di coste, ma la cementificazione abusiva in in aree deputate alla balneazione ha assunto proporzioni inimmaginabili, con oltre 3500 km di spiagge che hanno lasciato spazio ad abitazioni private, deturpando il paesaggio e danneggiando il turismo nelle nostre località marittime.

A questo quadro sconfortante bisogna aggiungere circa 14 mila infrazioni annue degli habitat marittimi, per non parlare del surriscaldamento globale, in grado di alterare i flussi delle maree e gli equilibri tra mare e costa.

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