Ex di IBM accusato di spionaggio internazionale

L’uomo avrebbe sottratto documenti alla sua azienda per poi tentare di rivenderli al governo cinese. Oggi incontrerà il giudice

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Si chiama Xu Jiaqiang l’uomo che, secondo le autorità statunitensi, avrebbe sottratto alla sua ex azienda, IBM, una mole di dati da rivendere poi al governo e agenzie cinesi. Il motivo? Spionaggio elettronico. Dopo quattro anni come dipendente della multinazionale tech, Xu avrebbe deciso di ottenere un bel po’ di quattrini dalla vendita di informazioni sensibili, tra cui probabilmente anche qualche idea ancora da brevettare. La scoperta è stata fatta dalla National Security Division, che ha tra gli obiettivi proprio quello di identificare le persone che cercano di danneggiare il business americano contattando avventori esteri.

Cosa è successo

“Xu Jiaqiang è stato accusato di aver rubato proprietà intellettuali e software dalla sua ex compagnia, con l’intenzione di condividerli con società all’interno del governo cinese – ha spiegato alla BBC Preet Bharara, procuratore distrettuale di New York, che si sta occupando del caso – lo spionaggio elettronico non solo danneggia le compagnie che per anni hanno lavorato ad un progetto, ma rappresenta un grave rischio per lo spirito di innovazione che pervade l’economia globale”. Nella giornata di oggi, 16 giugno, Xu incontrerà il giudice e saprà qualcosa in più sul proprio futuro che, evidentemente, non si prospetta molto roseo. Stando alle fonti, poco prima di lasciare IBM, Jiaqiang si sarebbe incontrato più volte con potenziali acquirenti ai quali avrebbe offerto la vendita di codice sorgente proprietario fino a quando ha scoperto che un paio di loro erano in realtà agenti sotto copertura.

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