Lenovo, il 2015 in cifre

mirko poggi lenovo

Il calo del 3% nel fatturato e il primo rosso da sei anni riflettono le difficoltà globali del mercato e i costi delle azioni di ristrutturazione dopo le acquisizioni dei server x86 da IBM e dei cellulari Motorola da Google

Chiuso a fine marzo il proprio anno fiscale, Lenovo Group ha comunicato a fine maggio i risultati dell’esercizio 2015-2016. Che mostrano un calo del 3% del fatturato su base annua, con ricavi complessivi di 44,9 miliardi di dollari, influenzato negativamente dal secco -19% dell’ultimo trimestre, in cui il fatturato si è attestato a 9,1 miliardi di dollari. Ma soprattutto, l’anno fiscale appena trascorso ha segnato per Lenovo il primo rosso di bilancio da sei anni a questa parte, con una perdita netta di 128 miliardi di dollari, rispetto agli 829 milioni di utili dell’esercizio precedente. Su questo risultato, evidenzia una nota di Lenovo, hanno pesato i 330 milioni di dollari di oneri contabili relativi alle spese di M&A, riguardanti in pratica l’acquisizione del business x86 da IBM e dei cellulari Motorola da Google, e il completamento delle azioni di riallineamento dei costi e ristrutturazione intraprese durante l’anno.

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Core business sempre in primo piano

Al riguardo, Yang Yuanqing, Chairman e CEO di Lenovo, ha dichiarato che «le decisioni concrete e proattive che avevamo preso già a metà anno ci hanno permesso di proteggere la nostra redditività. Abbiamo mantenuto la forza del nostro core business nei pc, migliorato via via la redditività nel settore enterprise e visto uno slancio positivo in alcuni nostri mercati chiave per gli smartphone». Non solo: «Abbiamo anche adottato un nuovo sistema operativo multi-business per liberare la produttività e la creatività di ciascuna delle nostre linee di business. Al contempo, integreremo via via la nostra tradizionale forza nei dispositivi destinati agli utenti finali con le nostre nuove capacità nel cloud e nelle infrastrutture» ha proseguito Yuanqing.

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Business dei Pc in profitto

«Senza dubbio è stato un anno particolarmente complicato per le condizioni del mercato, ma abbiamo consolidato ulteriormente la nostra posizione sul mondo dei pc, che rimane il nostro core business, e sul quale abbiamo riportato un margine a livello mondiale del 5%, cosa che ormai è rara, e soprattutto abbiamo incrementato la nostra quota di mercato a fronte di una contrazione a due cifre del mercato globale», ha sottolineato Mirko Poggi, Amministratore Delegato e General Manager di Lenovo Italia, commentando i risultati in una conversazione con Data Manager. «Sono certo che le azioni correttive intraprese ci porteranno a superare le difficoltà di mercato, che hanno visto condizioni non favorevoli in aree nelle quali eravamo più forti, come la telefonia in Cina e Brasile o i server negli Stati Uniti, anche se quest’ultimo aspetto è ormai risolto», ha proseguito Poggi.

Oltre un quarto del fatturato in Europa

Nell’area Emea, al cui timone è stato recentemente assegnato l’italiano Luca Rossi, e che rappresenta più di un quarto (per l’esattezza il 27%) dell’intero fatturato mondiale di Lenovo, la società ha fatto sapere di aver «sofferto per il calo del mercato pc nell’ultimo trimestre fiscale», con un fatturato di 2,5 miliardi di dollari e un margine dello 0,2%. Lenovo ha comunque mantenuto la seconda posizione del mercato pc, con una quota del 20,7%, dove ha raggiunto la prima posizione in 15 Paesi dell’area Emea.

Italia in consolidamento

Per quanto invece riguarda l’Italia, «il mercato continua a non essere brillante, ma abbiamo svolto un grosso lavoro di consolidamento, anche con il superamento della distinzione tra il mercato professionale e quello consumer: per questo, nell’anno fiscale 2016 stiamo concentrando le nostre azioni nel mettere radici più profonde nel terreno, invece che a far crescere le fronde dell’albero», ha sintetizzato Poggi. Del resto, i risultati comunque non mancano: «Nei server abbiamo già raggiunto il 20% di quota di mercato italiano (dati IDC del quarto trimestre solare), con importanti traguardi come l’installazione nel supercomputer del Cineca, abbiamo raddoppiato il nostro market share nei tablet, seppure in un contesto in contrazione, e stiamo crescendo molto nell’ambito dei cosiddetti ‘2 in 1’, un segmento che è stato praticamente inventato da Lenovo nel 2012 con il convertibile YOGA e che al momento presenta interessanti prospettive di crescita», ha concluso Mirko Poggi.

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