Qualcomm porta in tribunale Meizu per colpa dei brevetti 3G e 4G

Il produttore di chip ha denunciato la compagnia cinese in ascesa che si sarebbe rifiutata di negoziare la causa sulla tecnologia mobile

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Qualcomm contro Meizu rispecchia il cambio di panorama avvenuto nel mercato mobile, dove fino a poco tempo fa a contendersi i brevetti erano giganti del calibro di Apple e Samsung. L’ascesa delle aziende orientali, come Huawei, lo spin-off Honor e la stessa Meizu, pone necessità diverse, dettate dalla voglia di capire come è possibile che brand del genere sfornino terminali di tutto valore a prezzi spesso inferiori più della metà dei concorrenti più famosi, eppure dotati di specifiche tecniche simili. Perché, al di là dell’importanza di appartenere a questo o quel marchio, alla fine ciò che conta è la qualità e la performance dello smartphone più del design e dei colori, peraltro tutti molto standardizzati.

La denuncia

Qualcomm ha avviato una causa contro Meizu a causa di quello che sarebbe un utilizzo non appropriato dei brevetti sul 3G e 4G della compagnia statunitense. La denuncia, ufficializzata sul web, è stata depositata alla Corte della proprietà intellettuale di Pechino, dopo che Meizu avrebbe rifiutato di negoziare la disputa, probabilmente con il pagamento di una certa somma per lo sfruttamento delle due tecnologie di connessione. Prima di andare avanti con la pratica, Qualcomm ha chiesto al tribunale di confermare che i suoi termini per l’accordo sui brevetti soddisfino la legge antimonopolio cinese e che rispettino le norme della National Development and Reform Commission del 2015. “Le tecnologie di Qualcomm sono il cuore pulsante di tutti i dispositivi mobili – ha spiegato Dan Rosenberg, vice presidente esecutivo della compagnia – Meizu ha scelto di utilizzare tali innovazioni senza una licenza, il che non è solo fuorilegge ma anche ingiusto nei confronti di chi ha agito in buona fede, rispettando i diritti sui brevetti. Si tratta di un danno ai consumatori e all’ecosistema mobile globale”.

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