La nuova mappatura della corteccia cerebrale è la più dettagliata mai realizzata

La mappa realizzata più di un secolo fa dal neurologo tedesco Korbinian Brodmann aveva identificato 52 regioni distinte nella corteccia cerebrale, una topografia a cui fanno tuttora riferimento gli attuali studi anatomi funzionali, con l’acronimo BA (“Brodman’s area”, o “area di Broadman”). 

Da 52 a 180 regioni del cervello

Grazie ai ricercatori della Washington University di St. Louis, oggi questa mappa potrebbe essere sostituita una nuova molto più dettagliata,  che rivela l’esistenza di 180 diverse regioni: 83 già note e ben 97 nuove. Si tratta di aree importanti, dove risiedono attività come il linguaggio, la percezione, la coscienza, il pensiero, l’attenzione e la sensazione. Anche l’Istituto Karolinska di Stoccolma lo scorso anno ha realizzato una mappa così dettagliata da evidenziare le tremila cellule che compongono la corteccia cerebrale e i geni attivi in essa.

La corteccia cerebrale è la parte più esterna del cervello dei vertebrati, costituita da uno strato laminare continuo e formata dai neuroni, dalla glia e da fibre nervose senza mielina con uno spessore di circa 2–4 mm.

La corteccia cerebrale umana riveste un ruolo fondamentale in meccanismi complessi come pensiero, coscienza, memoria, concentrazione, linguaggio. Quando il cervello non è più in vita, assume un colore grigio, la parte più rugosa.

Questa straordinaria mappa è stata ottenuta esaminando le immagini MRI del cervello di 210 persone adulte a riposo o che eseguivano compiti specifici, nell’ambito del Human Connectome Project. Dall’osservazione della corteccia cerebrale in queste diverse situazioni gli scienziati sono riusciti a capire come i neuroni nel cervello siano collegati.

Un passo fondamentale

La mappa dettagliata, che sarà resa disponibile gratuitamente per tutti, potrebbe rappresentare un valido aiuto per chi opera nell’ambito del neuroimaging, ma anche per gli scienziati che studiano alcune malattie e per i neurochirurghi durante gli interventi.

Simon Eickhoff, neuroscienziato presso l’Istituto di Neuroscienze e Medicina di Jülich in Germania, definisce la mappa un “passo fondamentale” per comprendere l’organizzazione del cervello.

Timothy Behrens, professore di neuroscienze computazionali dell’Università di Oxford ha aggiunto: “La straordinaria quantità di sforzo nel fare questo e farlo in modo così bello lo rende un pezzo eccezionale di lavoro. Essa porterà ad un profondo cambiamento nel modo in cui la gente pensa il cervello“

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