Un uomo è stato fermato con l’accusa di aver vandalizzato il campus di Google e di stare preparando un vero e proprio attentato a uno dei suoi edifici

Lo scandalo Datagate ha creato una certa isteria riguardo la privacy online e non sembra certo così sorprendente che qualcuno abbia deciso di “ribellarsi” alla sorveglianza online mettendo nel mirino una delle aziende più grandi nel campo della raccolta di dati come Google. Dall’inizio del mese la sede di Mountain View è stata funestata da atti di vandalismo, culminati nel lancio di alcune bottiglie molotov alle Google Car del servizio Street View. Il 30 giugno la polizia locale ha finalmente trovato il loro autore. Si tratta del 30enne Raul Murillio Diaz di Oakland, in California.

L’uomo, che era già un osservato speciale delle forze dell’ordine, è stato fermato nei pressi del GooglePlex e sulla sua auto sono stati trovati una custodia di una pistola e tutto il necessario per realizzare un tubo bomba. Diaz si è giustificato affermando che Google lo stava osservando e ha dichiarato di possedere un libretto in cui ha annotato tutte le occasioni in cui si è sentito spiato dall’azienda di Mountain View, che nel frattempo sta ultimando lo sviluppo di due nuovi smartwatch Nexus. Durante la sua confessione, l’uomo ha anche citato Facebook e il CEO di Alphabet, Larry Page, oltre ad aver ammesso di aver programmato un attentato agli uffici di Google.

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