HTC annuncia VR Venture Capital Alliance: ecco a cosa serve

Alla base ben 10 miliardi di dollari da usare per sviluppare innovative esperienze di realtà virtuale e aumentata

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Che il VR fosse uno degli obiettivi principali di HTC è stato chiaro sin dal lancio dei Vive. Il produttore taiwanese non poteva più tirare avanti con il solo sviluppo di smartphone, peraltro non accolti benissimo dalla critica nelle ultime versioni. Il mondo della realtà virtuale è invece in costante espansione e rappresenta ancora una giungla priva di leadership al momento, un contesto che fa ben sperare chi si lancia per la prima volta in un settore così vasto e difficile da dominare. Un ulteriore conferma dei progetti di HTC arriva dalla fondazione della VR Venture Capital Alliance, composta da diverse figure che potranno progettare mondi virtuali ed esperienze avanzate, grazie ad una base fondiaria di ben 10 miliardi di dollari.

Cifra esagerata

Presa così, la cifra non dice granché, ma se rapportata ad una fetta di mercato digitale molto vicina, quella dei videogiochi, rende meglio l’idea dello sforzo economico: 10 miliardi di dollari è di più di quanto investito in due anni dall’intera industria del gaming. Le revenue sono però dietro l’angolo, analisti ed esperti sono concordi con l’affermare che entro il 2020 la realtà virtuale porterà nelle casse di software house e produttori hardware almeno 30 miliardi di dollari, al lordo di eventuali boom improvvisi che, soprattutto nel periodo iniziale, la nuova tecnologia può portare con sé. La Alliance, oltre ad HTC, include nomi famosi del comparto VR, come Sequoia Capital, Matrix Partners, VC’s e 500 Startups. Le 28 imprese presenti si incontreranno almeno sei volte in un anno (a Pechino e San Francisco) per discutere del futuro della realtà virtuale e aumentata, sia in ambito consumer che professionale. Al momento il direttivo accetta proposte e idee innovative che, se dovessero andare in porto, saranno pienamente supportate dal nuovo e potente soggetto.

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