Messo a punto dall’Ospedale San Raffaele il vaccino per rimediare ai danni della cattiva alimentazione

La flora intestinale può risultare compromessa e alterata da un’alimentazione scorretta, spesso dovuta ad un eccesso di cibi spazzatura serviti dai fast food o da altre abitudini alimentari sbagliate.

Perché l’intestino si infiamma?

Tuttavia le infiammazioni intestinali, che aumenterebbero anche il rischio di ictus e infarto, sono un problema che si potrà sconfiggere grazie alla scoperta tutta italiana dei ricercatori del Laboratorio di Microbiologia e Virologia dell’IRCCS dell’Ospedale San Raffaele in collaborazione con l’Università degli Studi dell’Insubria, che ha portato alla messa a punto di un vaccino.

La flora batterica intestinale è sensibile e varia a seconda del tipo di regime alimentare seguito: in Occidente ad esempio una dieta ricca di grassi e povera di fibre favorisce la proliferazione di specifici ceppi batterici. Se il numero di questa flora batterica cresce in modo sproporzionato però si attiva la risposta del sistema immunitario, avviando così il processo infiammatorio.

Questo meccanismo rischia di sviluppare anche patologie a carico del metabolismo e cardiovascolari, quali l’aterosclerosi.

Lo studio

“Abbiamo somministrato ai topi una proteina, chiamata ompK36, che è di sicuro presente sulla superficie di certi tipi di batteri. Questa proteina di solito regola il passaggio di molecole dall’interno all’esterno dei batteri e viene riconosciuta dal nostro apparato immunitario – spiega il dottor Filippo Canducci, ricercatore dell’Università dell’Insubri – Nel nostro lavoro abbiamo scoperto che è in grado di attivare una risposta nelle cellule immunitarie, inducendole a generare un’altra proteina, chiamata apoE. Quest’ultima ha l’obiettivo di trasportare i grassi, ma è anche un poderoso antinfiammatorio. Dunque con il vaccino la produzione di apoE accresce e questo fa abbassare lo stato infiammatorio nell’intestino, nel fegato e nella placca aterosclerotica”.

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